Un veicolo, una promessa. La Porsche 918 Spider spinge i limiti della tecnologia e li supera. Adesso è tempo di introdurre la teoria dentro la realtà. La super sposrts car è stata testata nella città italiana di Nardò, e ha passato l’esame con colori saettanti.
La lancetta scorre. Un display nell’ufficio del Dr. Frank-Steffen Walliser, capo del progetto, conta alla rovescia i giorni che mancano al Giorno X, il 18 settembre dell’anno prossimo. La produzione del novo modello inizierà proprio in quella data.
La squadra 918 al Porsche Development Center di Weissach sta lavorando notte e giorno per completare quello che può essere considerato il design più sofisticato e complesso nella storia del brand.
I suoi numerosi predecessori, la 917, con cui Ferdinand Piech una volta ha indirizzato i riflettori del mondo delle gare automobilistiche tutti su di sé, tornano alla mente.
Ma così fa anche la tecnologicamente straordinaria 959 e, un genere ancora più recente, la Carrera GT.
Lo scopo di Porsche non è niente di meno che lasciare tutte queste leggende alle spalle, con un’auto super auto sportiva che offre prestazioni brillanti ai limiti di quanto la tecnologia può fare.
I numeri sono una prova dell’ambizione della Casa Automobilistica.
Più di 770 hp (566 kW) spingeranno il motore a due tempi da zero a 100 km/h in meno d tre secondi e la lanceranno a una velocità di oltre 325 km/h.
Ma ciò che potrebbe davvero rendere questo modello speciale rispetto alle altre auto sportive sono le quantità davvero limitate di consumo del carburante: i livelli per raggiungere la media sono di soli tre litri per 100 km, secondo il nuovo NEDC European Driving Cycle.
Un miracolo? Forse, ma con un fondamento piuttosto terreno, in ogni caso. Il nuovo modello spider è concepito come un ibrido elettrico e quindi rientra nelle normative sul ciclo di guida.
Due motori elettrici completano la combustione con un modulo ibrido.
Uno dei due, di 90 kW di potenza, è posizionato sull’asse posteriore e si accompagna con un modulo di motore a combustione di ingegneria ibrida.
L’altro motore guida l’asse frontale in maniera indipendente e crea 80 kW di potenza.
Entrambi sono alimentati da una batteria a litio raffreddata con un liauido, con una capacità di 6.8 kWh.
Il modello sarà così capace di guidare solo con il potere elettrico – a zero consumo di gas – e comunque, in modo stupefacente, raggiungere tempi di accelerazione che sono adeguati anche per gli standard Porsche, con velocità massima di 150 km/h. La velocità di crociera vedia sarà di circa 25 km.
La batteria è caricata da un nuovo complesso sistema di recupero che raggiunge più di tre volte l’ammontare di energia rispetto ai modelli precedenti.
La Porsche può anche essere connessa a un distributore di potere. Nella modalità di ricarica veloce, una ricarica completa della batteria impiega due ore (una ricarica normale ce ne mette 4).
La complessa tecnologia ibrida aggiunge peso all’auto, che deve essere sottratto da altre parti per ribilanciarla.
Gli ingegneri della casa automobilistica stanno lavorando con fervore per farlo, per esempio usando un nuovo tipo di acciaio che da solo farebbe recuperare 8 chili. E adattando le pompe dell’olio della lubrificazione a secco, fatte di una plastica ad alta resistenza, per la prima volta.
La 918 diventerà con questi accorgimenti pesante meno di 1700 chili. Un ulteriore fattore che contribuisce al rispettabile risultato è la fibra in mono-carbonio utilizzata per l’auto.
Il cuore attuale del modello sarà posizionato nel mezzo del veicolo in un motore che è anch’esso costruito con fibra di carbonio rinforzata di plastica: un motore otto cilindri disegnato esclusivamente per la top line Porsche. Perché tutti gli ausiliari sono comandati elettricamente, non ci sono più le cinture.
Una costruzione estremamente leggera caratterizza l’unità di comando, che include cavi di connessione in titanio, una cabina a bassa pressione e rifiniture in acciaio, che, diversamente da quelli di tutte le altre Porsche V8, che sono posizionati a 90 gradi, ha un angolo piatto di 180 gradi.
Questa tipica costruzione da auto da gara porta a una notevole performance e a risultati migliori.
Tra le caratteristiche più ovvie della V8 4.6 litri è il suo sistema di scappamento, situato in mezzo al cilindro V, i tubi corti fuoriescono direttamente da sotto il motore. Il design richiama i classici della Formula Uno, in cui i tubi di scappamento erano posizionati più in alto per ragioni di spazio.
Le ragioni nella nuova auto sono diverse: attraverso i tubi alti del motore HSI (la temperatura calda dentro), la temperatura ambiente dentro i compartimenti dl motore scende, e questo contribuisce al raffreddamento della batterie a ioni dilitio, che è anch’essa posizionata nel centro della macchina, al centro di gravità.
Il motore a combustione provvederà lo scambio di energia per un potere enorme. Con un output proiettato di 419 kW, il modello è disegnato per una massima velocità del motore di 9000 rpm.
E ciononostante sarà tra le più economiche nella classe dell’elite. I suoi valori di consumo saranno di circa il 40 per cento più bassi rispetto a quelli della Carrera Gt 10 cilindri.
Un’anteprima di ciò che aspetta il guidatore del futuro si può capire dal test di guida che gli ingegneri hanno svolto per vedere l’integrazione dei diversi componenti tecnologici. Il compito era di coordinare cinquanta gruppi di controllo per unire il potere del motore a combustione e i due motori elettrici per creare un intero armonioso. Si tratta di un compito impegnativo. In più, oltre alla modalità di guida elettrica, altri tre modi saranno infatti disponibili per il guidatore al semplice click di un bottone.
Nella modalità “ibrida”, la guida assicura la massima efficienza possibile, ideale per una guida attenta al consumo, per esempio nel traffico urbano.
Nella modalità “Sport-Hybrid”, il motore V8 si attiva solo quando è necessario, altrimenti lascia il lavoro al motore principale e lascia che i motori elettrici aggiungano alcuni tocchi quando è richiesta una performance extra.
il “Race-Hybrid” interviene in un’altra situazione. I motori elettrici provvedono più potere e la trasmissione a sette velocita adotta una postura decisamente sportiva.
La 918 dà però il meglio di sé nella modalità “Hot Lap”. In questa opzione, lsa batteria è spinta ai propri limiti per alcuni veloci giri.
L’accelerazione è impressionante anche nella modalità elettrica. L’energia prodotta dai due motori elettrici è immediatamente disponibile e fornisce il tipo di propulsione che i guidatori esigenti possono apprezzare.
Quando il guidatore schiaccia un po’ più fermamente sul pedale, il motore a otto cilindri prende vita e interviene. Sembra che questa diventi la modalità di crociera principale, i viaggiatori vengono schiacciati nei loro sedili e immediatamente una forza straordinaria, tecnologicamente avanzata li sorprende grazie all’accelerazione con un rombo dai tubi di scarico.
L’ultima composizione del suono è ancora al lavoro, ma i testi di guida iniziali a Nardò hanno evidenziato una forza apparentemente inestinguibile, un’accelerazione veloce come un fulmine, una trazione fenomenale e difficile da eguagliare.