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Tilda Swinton: “Muta in A Bigger Splash? Ero stanca, volevo una pausa”

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Il secondo film italiano presentato in concorso a Venezia 72 è A Bigger Splash di Luca Guadagnino. Accolto con fischi e qualche applauso alla proiezione per la stampa, il film è stato presentato in conferenza dal regista e dai suoi fantastici interpreti: Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson e Matthias Schoenaerts. Assente all’incontro con i giornalisti, Corrado Guzzanti, sul cui ruolo “burlesco”, un po’ caricatura dell’italianità, si è molto discusso.

Partiamo proprio da questo. Perché la scelta di inserire questo personaggio, questo maresciallo che sembra ritrarre un’italianità sin troppo stereotipata? Non le è sembrato un po’ ardito inserire delle scene comiche dopo l’immagine dei barconi di migranti?
Luca Guadagnino: Mi dispiace ma non sono d’accordo con chi parla di stereotipi o di tonalità troppo buffe. Una delle mie fonti d’ispirazione è il Falstaff di Giuseppe Verdi. E quella non è un’opera buffa?! Nella lirica di Verdi c’è scritto: “Tutto nel mondo è burla”. Io con questo film volevo intraprendere la strada di un genere che non ho mai trattato, la commedia. Il mio obiettivo è che anche la Legge si piegasse alle particolari bufferie dei personaggi. Ho preso un rischio, non c’è dubbio, ma volevo aggiungere qualcosa al mio percorso artistico e l’ho fatto. Su Corrado Guzzanti posso dire che siamo così abituati a vederlo come un comico puro che non ci si rende conto di quante sfumature può dare ad un personaggio.

Perché hai scelto di inserire i migranti?
Luca Guadagnino: Volevo delle forze esterne ai quattro personaggi e volevo che loro si ponessero anche delle domande di natura etica in questo luogo di confine.
Tilda Swinton: Dovremmo però smetterla di chiamare queste persone ‘migranti’. Sono rifugiati e come tali dobbiamo trattarli.

A Bigger Splash – La Biennale di Venezia. Foto ASAC

Pantelleria è la cornice scenografica della storia, ma è anche essa stessa una protagonista del film. Perché hai deciso di girare lì il tuo film?
Luca Guadagnino: Non ho scelto Pantelleria perché sono siciliano. E’ stata più che altro una scelta d’istinto. Quando ho iniziato a pensare alla sceneggiatura, ispirata al film La piscina di Deray, mi sono accorto che era una storia che trattava principalmente le politiche del desiderio di quattro personaggi di oggi. E volevo una un’ambientazione che fosse una quinta protagonista, una location particolare, dove i sentimenti dei protagonisti potessero esplodere. Pantelleria è stata la scelta più giusta, con la sua bellezza, il suo fascino.

Una domanda per gli attori: che esperienza stata lavorare a questo film e come avete lavorato sui vostri personaggi?
Tilda Swinton: Intepreto una star del rock che si è appena operata alle corde vocali, ed è stata mia l’idea di rendere senza voce il mio personaggio. La ragione è semplice: mi trovavo in un momento in cui non avevo molta voglia di esprimermi, sentivo il bisogno di una pausa, ero stanca. Quando poi mi è arrivata l’occasione di questo film con Luca, ho deciso che avrei fatto parte del progetto. Non era però semplice conciliare questi miei due desideri, ma poi ho pensato che la soluzione giusta fosse stare in silenzio nel film. Inizialmente sembrava un’idea un po’ bizzarra, ma poi ha funzionato. D’altronde, nel film tutti i personaggi, pur parlando, hanno difficoltà a comunicare tra loro.
Dakota Johnson: Non mi aspettavo di vivere un’esperienza così. Io non sono entrata subito nel progetto e prima delle riprese ho avuto davvero poco tempo. Ma con Luca è andata benissimo, con lui parlavo molto durante le riprese. Il mio personaggio è una ragazza molto intelligente, che vive una fase in cui sta ancora scoprendo la sua sessualità e si ritrova in mezzo ad adulti che tratta come suoi pari.
Matthias Schoenaerts: Il mio personaggio è il più tormentato dei quattro, ha tentato il suicidio da poco. E’ stato stimolante interpretarlo, perché è un personaggio che cerca un nuovo significato per la sua vita.

A Bigger Splash – La Biennale di Venezia. Foto ASAC

Ralph Fiennes, lei è protagonista di una scena in cui balla in modo sfrenato…
Ralph Fiennes: Abbiamo girato quella scena per un giorno intero. Nessun regista prima d’ora mi aveva chiesto di ballare in questo modo in un film. Quando Luca me l’ha chiesto, cosa potevo rispondere? L’ho ringraziato ed ho accettato. E’ stato molto bello. Già da diversi giorni prima delle riprese di questa scena, mi sono messo a ballare da solo in continuazione sentendo la canzone.

Di Antonio Valerio Spera per Dailymood.it

A Bigger Splash © la Biennale di Venezia – Foto ASAC

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