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Valeria Golino: “Per amor vostro, contro tutto e tutti”

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Venezia 72 è arrivata alla fine e a concludere il concorso è stato Per amor vostro di Giuseppe M. Gaudino, applauditissimo da pubblico e stampa. Protagonista assoluta della pellicola è una meravigliosa Valeria Golino. L’attrice italiana offre forse la sua miglior performance di sempre, ed interpreta Anna, una donna napoletana che lotta ogni giorno tra le mille difficoltà del quotidiano, divisa tra i tre figli, di cui uno sordomuto, e il marito usuraio. Serissima candidata alla Coppa Volpi, la Golino divide lo schermo con Adriano Giannini e Massimiliano Gallo.

Giuseppe Gaudino, in questo film la componente onirica è centrale, sembra a tratti un film felliniano…
Giuseppe Gaudino: Non volevo tanto raccontare fatti reali, quanto trasmettere emozioni. La dimensione realistica c’è ed evidente, dati i temi che si toccano, ma il mio obiettivo era far arrivare un’emotività diversa. Ecco perché ho deciso di utilizzare immagini, colori, musiche e suoni lontani dalla realtà. Nel raccontare questa storia, volevo stimolare varie percezioni.

Valeria, com’è stato girare nella tua Napoli?
Valeria Golino: Non è la prima volta che giro un film a Napoli, dove sono cresciuta. Era già successo con La guerra di Mario e La kryptonite nella borsa. Due film molto importanti per me, ma la Napoli che vedete in Per amor vostro non è uguale alle altre, è la Napoli di Beppe Gaudino. Lui ci ha fatto entrare in un universo e di un immaginario unici. Napoli è un contenitore perfetto, può essere tutto e il contrario di tutto, è una città che apre all’immaginazione. La Napoli di Beppe è come un girone dantesco, è brutta e bella al tempo stesso e diventa un luogo astratto.

Com’è stato lavorare con Giuseppe Gaudino?
Valeria Golino: Non è stato semplice entrare nel Beppe-pensiero. Ogni volta bisogna capire cosa vuole realmente. Quando giravamo infatti, dovevo rimanere costantemente attenta, vigile, ma non sempre capivo veramente quello che stavo facendo. Ripensandoci, oggi, credo sia stato meglio così.
Adriano Giannini: Il Beppe-pensiero è un immaginario molto complesso, stratificato. Mi ricordo quando ho incontrato Beppe la prima volta: non capivo cosa mi volesse dire, ma era tanto affascinante che ho deciso di seguirlo in tutto. Per lavorare con lui, bisogna entrare nella sua magia. Sul set c’era vero caos, ma si capiva che era un caos finalizzato alla creatività.
Giuseppe Gaudino: Io non volevo che gli attori avessero certezze. Per questo ero sempre pronto a modificare la sceneggiatura, per evitare che loro si sentissero sicuri di chi fosse il loro personaggio e di come si stesse evolvendo.

E’ stato difficile usare il linguaggio dei segni?
Giuseppe Gaudino: Era un modo per esprimere la difficoltà di comunicare. Anna, dato che ha un figlio sordo, dimostra di essere capace di comunicare in modi diversi. Gli attori hanno lavorato con dei coach per preparare le scene in famiglia, perché volevamo fossero molto realistiche.
Valeria Golino: Ho impiegato mesi per imparare il linguaggio dei segni. In ogni caso, volevo che si percepisse che il linguaggio dei segni usato da Anna è stato imparato per amore, per condividere con il figlio la dimensione di silenzio.
Massimiliano Gallo: Il mio approccio è stato chiaramente diverso. Non ho imparato più di tanto il linguaggio dei segni, perché il mio personaggio non è molto predisposto alla comunicazione con il figlio sordomuto. Con lui si esprime solo in modo violento.

Valeria cosa hai messo di tuo in questo personaggio e cosa ti ha lasciato?
Valeria Golino: Magari involontariamente ho messo tanto nel personaggio di Anna, probabilmente anche qualcosa di me che avrei preferito evitare. Ma era necessario ed inevitabile, perché si tratta di un personaggio che non può che sovrapporsi a te stessa. Mi sono resa conto delle somiglianze tra me e lei in corso di lavorazione, non è stato un tipo di lavoro voluto. Su ciò che mi ha lasciato: tre mesi fa avrei risposto dicendo che mi aveva reso fragile e che pensavo di non aver dato quello che volevo e che voleva Beppe. Oggi posso solo esprimere felicità, profonda felicità: abbiamo realizzato questo film contro tutto e tutti ed essere qui a Venezia, oltretutto in concorso, è bellissimo. Abbiamo incontrato tantissime difficoltà, ma grazie alla passione di tutti sono state superate.

Di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

Photo Credit: Federica De Masi per DailyMood.it

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