Roxanne Lowit ha catturato volti, celebrità e spazi della cultura moderna inventando per prima negli anni ‘70 un nuovo modo di fare fotografia: raccontare il backstage patinato in una sorta di reportage che si trasforma in opera d’arte. Con la sua macchina fotografica è andata dove nessun altro si era addentrato: dietro le quinte delle sfilate, luogo privilegiato in cui catturare la vera azione.
Così lo snapshot diventa un artificio contemporaneo e lei accumula un archivio di oltre 200mila negativi e diapositive a colori sugli eventi più glamour del mondo, diventate manifesto di un’epoca, oggi esposte nei principali musei del mondo. Così come gli artisti nel diciannovesimo secolo raccontavano la vita parigina del periodo illuminato, Roxanne racconta con le sue immagini la creatività degli ultimi tre decenni, offrendo una visione senza precedenti del “bel mondo” di New York, Parigi e Milano, grazie all’inedito sguardo da reporter che ha immortalato per prima il “lato b” del jet set degli anni ‘70. Nata a New York, era in origine una designer tessile ma ha trovato la sua vera vocazione creativa nella fotografia catturando lo sguardo di Andy Warhol, Salvador Dalì, Kate Moss, Yves Saint-Laurent, Johnny Depp, Madonna e George Clooney.
Karl Lagerfeld l’ha definita una «testimone del matrimonio tra fama e vanità». In effetti la Lowit, ha inventato una nuova declinazione di reportage: quello dal mondo dei fabulous, i ricchi, belli e famosi. Ci sono tutti, Irving Penn, Richard Avedon, Helmut Newton, le supermodelle Linda Evangelista, Christy Turlington, Naomi Campbell, i designer John Galliano, Karl Lagerfeld e Yves Saint Laurent, oltre a Anna Wintour, Diana Vreeland… e altri grandi.
Yvonne Sciò al suo debutto da regista ha saputo cogliere la grande umanità dell’artista, regalandole un’immagine autentica, andando a svelare il profilo dolce che si cela dietro la sua silhouette nera, i suoi occhiali scuri, la sua figura tutt’uno con l’obbietto fotografico. E’ stato questo suo essere in qualche modo visibile e invisibile allo stesso tempo, che le ha permesso di creare una relazione intima con ogni soggetto fotografato, una sicurezza che tutti hanno provato con lei grazie a un’empatia immediata. Mantenendo sempre un occhio autoriale, dietro lo scatto che potrebbe sembrare rubato, c’è la genialità di cogliere quell’attimo unico con una grande tecnica. Roxanne Lowit Magic Moments svela con un racconto intimo quello che succedeva prima e dopo lo spettacolo della moda, rendendo l’ombra mediatica forse più interessante dello show vero e proprio.
Lo Studio54, le iconiche top model degli anni ’80 e ’90, i grandi artisti delle avanguardie newyorkesi, il suo rapporto speciale con Yves Saint Lauren vengono raccontati in un puzzle emotivo di immagini, foto e interviste. Le numerose testimonianze esclusive contribuiscono a comporre il mosaico dell’universo fashion – da David LaChapelle a Giorgio Armani, da Sophia Loren a Julian Schnabel – in un viaggio che la regista Yvonne Sciò, amica della fotografa, ha orchestrato con maestria.
di Valeria Ventrella per DailyMood.it