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Giovanna Errore (Sbirilla), intervista all’autrice del Vogueabolario

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INTERVISTA A GIOVANNA ERRORE. AUTRICE DEL VOGUEABOLARIO-PAROLE DELLA MODA

Le voguistas a Milano le si avvista a macchia nel quadrilatero della moda. Sono super rilassate, in abiti comprati per l’occasione, con accessori ed abbinamenti tra l’interessante e lo stravagante ma seguendo quel “bon ton” da settimana della moda che solo a un non addetto ai lavori può sfuggire. Le incroci sorridenti, in fila per le sfilate. Farsi fotografare allegre con l’invito in mano. Tra queste ne abbiamo conosciuta una che sicuramente fa la differenza e che abbiamo quindi deciso di intervistare, perchè autrice di un libro che declina il mondo di tutte le voguistas in modo scanzonato ed ironico, come solo le voguistas sanno fare, perchè le voguistas sparse in tutto il mondo, in fondo sono un minimondo del pianeta moda, da non sottovalutare. Giovanna Errore è siciliana. E dopo una laurea ed un master ha anche il primato di aver pubblicato il primo libro del “vogueabolario” che vanta un vero e proprio boom di vendite online su amazon kindle. “Voguebolario-le parole della moda” conta ben 70 parole e permette di documentarsi sull’argomento “moda” senza tecnicismi e creando una ricostruzione divertente di accessori oppure gli stili che riguardano la moda e su tutto ciò che vi ruota attorno senza false formalizzazioni e che ben rappresenta il fenomeno delle voguestas.

voguebolarioDomanda: Benvenuta, Giovanna e grazie per aver accettato la nostra intervista. Lei è giovane, neppure 25 anni, eppure è ormai una blogger affermata ed ha all’attivo un libro come vogueabolario. Ma cosa è nata prima: la passione per la moda o la voglia di diventare una voguistas?
Ciao a tutti e grazie per questo spazio dedicato a me e al mio lavoro! Grazie anche per i complimenti, in realtà non mi definirei “affermata” perché la strada da fare è ancora tanta. La mia prima passione, che mi ha portata a tutto questo, è quella per la scrittura. Mi sono sempre piaciute anche la moda e le riviste patinate, e pian piano ho unito le due cose.

Domanda: Il mondo delle voguistas appare un “ibrido” tra addetti ai lavori, chi vende e compra moda e grandi appassionati-appassionate. Quello che insomma, in ambito accademico sono gli uditori: non sono iscritti all’esame ma possono frequentare il corso. Come lo vive invece Lei , questo mondo? Si sente “una di loro” ?
Assolutamente no! Mi sento proprio “fuori dal coro” in questo ambiente. Il modo in cui Lei descrive le voguistas è corretto ma non rispecchia me in particolare. Io sono sempre trafelata, corro da uno show ad un evento cercando di non perdere nessuna occasione per esplorare il mondo estetico ed interiore di tutti i designer che, con mia grande emozione, mi invitano. Alle sfilate cerco sempre di essere carina ma comoda più che stravagante perché – vi stupirò – la settimana della moda è un tour de force divertentissimo ma molto stancante.

Domanda: Lei, che ha scritto un libro e vissuto questa settimana della moda come “occhi di chi ne è testimone”, ci dica: che differenza, se c’é, tra l’essere una ” voguistas” (termine generico) ed una “voguette” (che ha un nome ed un cognome ed una scheda tutta sua)?
Esattamente quello che scrivevo sopra! La “voguette” è una blogger DAVVERO affermata, oppure una giornalista di successo o comunque un nome importante nel fashion business. E come tale ha il privilegio di arrivare in taxi agli show, si presenta anche in ritardo e nessuno osa rimproverarla, indossa abiti meravigliosi (e che costano un patrimonio!). Io sono una semplice blogger e aspirante giornalista e cerco di fare il mio lavoro con professionalità, senza darmi tante arie perché non ne ho proprio motivo, ma cercando appunto di carpire storie e tendenze da ogni evento.

milanofashionweek-laperlasbrillaDomanda: Il mondo delle voguistas è legato molto allo “street style”, che gente ha visto in giro per Milano in questi giorni?
Si vede di tutto in giro per Milano! Devo dire – forse sarà stato un caso – che rispetto alle sfilate di febbraio stavolta ho visto meno eccentricità e più eleganza, cosa che mi è piaciuta molto. Non è necessario vestirsi come fenomeni da baraccone per farsi notare!

Domanda: Conosce qualche voguette?
Purtroppo solo virtualmente: blogger affermate, giornaliste e stylist che sul web si sono dimostrate molto gentili e disponibili a dare consigli a chi muove i primi passi in questo ambiente.

Domanda: Costume e moda: lei ha partecipato nel suo viaggio di trasferta per la settimana della moda milanese anche ad una gita ad Expo e alla festa di chiusura, in platea, del Fashion film festival. Ci faccia un esempio di voguistas di “costume” ad expo ed un esempio di voguette “moda” al fff
La cerimonia di premiazione del Fashion Film Festival è stata molto emozionante, erano presenti tantissimi grandi nomi del mondo della moda ma anche dell’arte e del cinema, dalla fondatrice Constanza Cavalli Etro al direttore di Vogue Franca Sozzani, dalla web influencer Candela Novembre alla producer Lisa Immondino Vreeland. Per quanto riguarda l’Expo, invece, sarò sincera: sono andata con il mio fidanzato solo ed esclusivamente per divertirmi e conoscere la cultura di tanti Paesi molto lontani dal nostro, mettendo da parte per un giorno il nostro lavoro!

Domanda: Concludendo, lei ha scritto per “vogue” che, oltre a parlare di moda, declina tutti i mondi differenti che essa contiene. Cosa le ha lasciato questa esperienza?
Scrivere per Vogue è sempre una grandissima emozione! Ho scritto sia sul web che sul cartaceo e anche sulla versione maschile L’Uomo Vogue e ogni volta leggere le mie parole sulla rivista più prestigiosa che ci sia è stato un colpo al cuore. Per questo non posso che ringraziare il direttore Franca Sozzani e l’intera redazione che spesso danno grandi opportunità a chi sogna di lavorare in questo settore.

E così come il suo vogueabolario parla di moda, di arte, di musica, di viaggi, di bellezza e di donne alla moda declinandoli per lemmi, così la giovane Giovanna Errore ci è parsa una grande appassionata di tutti di questi mondi, forse tutti diversi ma che ne racchiudono sempre e solo uno: il mondo dello charme e della voglia di vivere.

Di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

Photo Credit: Profilo Facebook Giovanna Errore

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Quali certificazioni inglesi sono riconosciute dal MIUR? Una guida completa

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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ancora noto come MIUR, in Italia riconosce diverse certificazioni di lingua inglese, cioè rende autorevole e garantita la loro validità sul mercato del lavoro. Esse sono fondamentali per il riconoscimento dei crediti formativi, l’accesso a corsi universitari e la partecipazione a concorsi pubblici, quindi sono importanti per chi si sta formando e per chi cerca lavoro.
Nello specifico le certificazioni inglese riconosciute Miur consentono di accedere ai concorsi pubblici, ad acquisire punteggi nelle graduatorie ed accedere a contesti di più ampio respiro, come quelli internazionali.
Ci sono poi tutte le altre professioni in ambiti come il turismo, l’istruzione, la traduzione, la comunicazione e il marketing, le quali richiedono tutte una conoscenza certificata delle lingue straniere, prima fra tutte l’inglese. Vediamo, quindi, quali acquisire per posizionarsi meglio nel mercato del lavoro e tutto quello che è importante sapere su esami e preparazione.

Le principali certificazioni inglesi riconosciute dal Miur
Le certificazioni principali che il Miur riconosce per la lingua inglese sono Cambridge, IELTS, TOEFL ma ce ne sono anche molte altre. La più nota, di certo, è quella che si ottiene tramite l’istituto Cambridge, dal quale provengono i livelli First (FCE), Advanced (CAE) e Proficiency (CPE).
Due validissime alternative sono il TOEFL (Test of English as a Foreign Language) e l’IELTS (International English Language Testing System). Entrambe sono valide per l’Università e per il lavoro e analizzano, con formule differenti, le quattro abilità della conoscenza della lingua straniera: scrivere, parlare, ascoltare e leggere.
Infine ci sono anche il Pearson Test of English (PTE) Academic, ed il Trinity College London, il quale offre certificazioni come l’ISE (Integrated Skills in English) e il GESE (Graded Examinations in Spoken English).
Anche le certificazioni rilasciate dalla London Chamber of Commerce and Industry (LCCI) sono anch’esse accettate, sempre con livelli che vanno dai più elementari a quelli di padronanza della lingua.

Come prepararsi agli esami?
Il funzionamento degli esami per queste certificazioni è strutturato in sezioni che valutano le quattro abilità linguistiche fondamentali: ascolto, lettura, scrittura e parlato. Ogni certificazione ha un formato specifico; ad esempio, gli esami di Cambridge English comprendono sia prove scritte che orali che possono essere svolte in coppia con un altro candidato o individualmente con un esaminatore.
Il TOEFL, invece, è prevalentemente computer-based e si concentra anche su specifiche competenze di comprensione e analisi, mentre l’IELTS prevede un’intervista faccia a faccia con un esaminatore e prove scritte.
Per prepararsi agli esami, oltre a frequentare appositi corsi, sono disponibili molte risorse online come materiali didattici e simulazioni, utilissime per familiarizzare con le difficoltà della prova.
Sul sito web ufficiale del MIUR è sempre possibile consultare tutti i nuovi aggiornamenti sulle politiche di riconoscimento. Per valutare quale certificazione specifica bisogna ottenere per particolari concorsi o graduatorie, invece, è bene consultare direttamente l’istituto o l’organizzazione interessata.
Inoltre è bene ricordare che molte di queste certificazioni hanno una scadenza limitata nel tempo, quindi vanno rinnovate periodicamente affinché possano essere ritenute valide, soprattutto per partecipare a un concorso pubblico.

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La transizione dal diploma al lavoro: come orientarsi e formarsi

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Il passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro rappresenta uno dei momenti più delicati per i giovani. Mentre alcuni riescono a trovare immediatamente un’occupazione, molti altri si trovano a dover affrontare sfide complesse. La transizione verso il lavoro non è mai stata così competitiva e le opportunità non sempre sono facilmente accessibili. In questo contesto, una preparazione adeguata e mirata diventa essenziale.

L’importanza della formazione per i giovani

Il mercato del lavoro richiede competenze sempre più specifiche e aggiornate, spesso non completamente acquisite durante il percorso scolastico tradizionale. L’importanza della formazione post-diploma risiede nella possibilità di acquisire competenze pratiche e tecniche che permettono ai giovani di distinguersi. Questi corsi non solo ampliano le conoscenze in un settore specifico, ma offrono anche opportunità concrete per fare esperienza diretta, tramite stage o tirocini, che sono altamente valorizzati dai datori di lavoro.

I giovani che si iscrivono a corsi di formazione post-diploma possono beneficiare di un percorso che è personalizzato e pensato per rispondere alle esigenze del mercato attuale. Le aree di studio sono molteplici e spaziano dalla tecnologia all’economia, dal marketing alle lingue straniere, permettendo una specializzazione che può fare la differenza nella ricerca di un lavoro.

Le difficoltà nella ricerca del primo lavoro

Non è raro che i giovani si trovino disorientati di fronte alla ricerca del primo lavoro. Le aspettative spesso non coincidono con la realtà e la mancanza di esperienza può diventare un ostacolo significativo. Affrontare un colloquio di lavoro senza le competenze adeguate o senza un curriculum ben strutturato può ridurre notevolmente le possibilità di successo.

È qui che entra in gioco la formazione post-diploma, che non solo fornisce conoscenze tecniche, ma anche strumenti pratici per presentarsi al meglio nel mondo del lavoro. Imparare a redigere un curriculum efficace, comprendere le dinamiche del mercato e acquisire capacità di problem-solving sono tutti aspetti fondamentali che possono essere approfonditi grazie a questi percorsi formativi.

I vantaggi di una formazione mirata

Uno dei principali vantaggi dei corsi post-diploma è l’orientamento al lavoro. Molti di questi programmi sono sviluppati in collaborazione con aziende e professionisti del settore, garantendo che i contenuti siano aggiornati e rilevanti. Questo tipo di formazione è pensato per rispondere a domande concrete del mercato del lavoro, rendendo i giovani più competitivi e preparati ad affrontare le sfide che li attendono.

Gli studenti possono scegliere tra un’ampia gamma di corsi, ognuno dei quali offre opportunità di crescita professionale che vanno oltre la semplice teoria. Gli stage e i tirocini inclusi nei programmi di formazione post-diploma rappresentano una porta d’accesso diretta al mondo del lavoro, permettendo di acquisire esperienza pratica e di costruire una rete di contatti professionali che si rivelerà preziosa nel futuro.

La scelta del giusto corso di formazione

Per chi è alla ricerca di un’opportunità formativa, scegliere il corso giusto è una decisione che richiede attenzione e riflessione. È fondamentale valutare le proprie passioni e i propri interessi, ma anche considerare le tendenze del mercato del lavoro e le aree in cui c’è una maggiore richiesta di professionisti qualificati. Un aspetto importante da considerare è l’affidabilità e la reputazione dell’ente che offre il corso.

Ad esempio, molti giovani scelgono di ampliare le proprie competenze tramite i corsi post diploma offerti da Ifoa, un ente di formazione presente in diverse regioni d’Italia. Questi percorsi formativi sono progettati per fornire una preparazione completa e orientata al mondo del lavoro, combinando aspetti teorici con esperienze pratiche, fondamentali per affrontare con successo le sfide professionali.

L’importanza della costruzione di una rete di contatti professionali

Un altro aspetto spesso sottovalutato nella ricerca del primo lavoro è la costruzione di una rete di contatti professionali. Partecipare a eventi, corsi e tirocini consente di conoscere persone che possono rivelarsi cruciali nel percorso lavorativo. Questa rete non solo offre opportunità di lavoro, ma anche consigli, supporto e orientamento. La formazione post-diploma, in particolare, offre numerose occasioni per interagire con professionisti del settore, creando così una solida base di relazioni utili per il futuro.

Investire nel proprio futuro attraverso una formazione post-diploma è una scelta che può fare la differenza. Essere preparati, aggiornati e ben inseriti in una rete di contatti professionali significa avere più chance di successo in un mercato del lavoro sempre più competitivo.

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Barriere architettoniche nei luoghi di lavoro: come rendere gli ambienti di lavoro più accessibili e inclusivi

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I concetti di diversità ed inclusione si stanno facendo sempre più spazio anche nei contesti professionali. Tuttavia, un ostacolo significativo alla piena realizzazione di questi ideali rimane la presenza di barriere architettoniche, che possono mettere a rischio anche l’integrazione e la produttività complessiva dell’ambiente lavorativo.

Dunque, la creazione di spazi di lavoro accessibili va oltre il semplice adempimento di obblighi legali; è un investimento nel potenziale umano e nella crescita aziendale. Un ambiente lavorativo privo di barriere architettoniche non solo facilita la mobilità e l’autonomia dei dipendenti con disabilità, ma promuove anche una cultura di rispetto e uguaglianza di cui ne beneficia anche l’azienda.

Scopriamo in che modo eliminare le barriere architettoniche tramite l’utilizzo di un montascale sul luogo di lavoro.

Cosa sono e come funzionano i montascale

Per molte persone superare una barriera architettonica, in particolare le scale, può diventare un ostacolo insormontabile. È qui che entra in gioco il montascale, un dispositivo di trasporto composto da una seduta mobile che si muove lungo un binario installato sulla scalinata. Questo ingegnoso sistema permette alle persone con mobilità ridotta di accedere ai diversi livelli di un edificio senza dover affrontare le scale, e può essere utilizzato anche per il trasporto di piccoli carichi.

Una delle caratteristiche più importanti dei montascale è la loro versatilità: è infatti possibile adattarli a qualsiasi tipo di scala, indipendentemente dalla sua inclinazione, lunghezza o eventuali variazioni di pendenza. La sicurezza non è un fattore che passa in secondo piano: questi dispositivi sono dotati di vari sistemi di protezione, tra cui cinture, controlli a pressione costante e meccanismi di arresto automatico che si attivano in caso di ostacoli rilevati durante il movimento.

Dal punto di vista energetico, i montascale sono estremamente efficienti. Funzionano con una normale alimentazione elettrica domestica e hanno un consumo molto basso. Inoltre, sono dotati di batterie che garantiscono il funzionamento anche in caso di interruzione di corrente. Queste batterie si ricaricano automaticamente quando il dispositivo non è in uso, assicurando sempre la piena operatività.

Anche l’installazione di un montascale è generalmente un processo semplice, che non richiede modifiche strutturali significative. Tuttavia, in alcune situazioni particolari, come scale strette o realizzate in materiali specifici, potrebbe essere necessario un adattamento più complesso. In questi casi, l’esperienza di aziende specializzate diventa fondamentale per garantire un’installazione ottimale e un funzionamento affidabile. Un esempio significativo sono questi montascale per anziani di Montascale Agile, un’azienda leader nel settore, rinomata per la qualità e l’affidabilità delle sue soluzioni. Questi dispositivi vengono installati con cura e precisione da tecnici altamente qualificati, i quali operano nel pieno rispetto degli spazi domestici e delle specifiche esigenze del cliente, garantendo al contempo l’aderenza alle normative vigenti in materia di sicurezza e accessibilità.

Montascale: perché sono indispensabili nei luoghi di lavoro

L’inclusione e l’accessibilità sono pilastri fondamentali per creare un ambiente lavorativo equo e rispettoso. La rimozione delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro risponde proprio a questi obiettivi, con lo scopo di garantire a tutti i dipendenti, indipendentemente dalle loro capacità fisiche, la possibilità di contribuire pienamente alla vita professionale.

Dal punto di vista normativo, c’è da dire che la Costituzione italiana sancisce il principio di uguaglianza e impegna lo Stato ad eliminare gli ostacoli che limitano la piena partecipazione dei cittadini alla vita sociale ed economica del paese. Non a caso, le barriere fisiche negli ambienti lavorativi sono sicuramente uno degli impedimenti più significativi, in quanto limitano la mobilità e l’autonomia delle persone con disabilità motorie.

A questo scopo, la nostra legislazione ha progressivamente introdotto una serie di norme volte a promuovere l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità, che devono essere rispettate da ogni azienda. Queste disposizioni non solo incoraggiano l’assunzione di lavoratori con disabilità ma impongono anche l’adeguamento degli spazi lavorativi per garantire loro sicurezza e comfort.

In questo scenario, i montascale si rivelano strumenti indispensabili per superare le barriere architettoniche, perché consentono alle persone con mobilità ridotta di accedere a tutti i livelli di un edificio, assicurando loro la possibilità di muoversi liberamente e in sicurezza all’interno del luogo di lavoro.

L’installazione di montascale non è solo una questione di conformità legale, ma rappresenta un investimento nella diversità e nell’inclusione aziendale. Rendendo gli spazi lavorativi accessibili a tutti, le aziende creano un ambiente che valorizza ogni individuo, promuovendo al contempo l’innovazione e la produttività, con un grande ritorno d’immagine anche per l’azienda stessa.

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