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Il mood delle arti e dei mestieri in Italia ovvero il progetto delle mani sapienti

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L’apprendimento della musica, in Italia, è diffusissimo e forse per questo abbinarlo alla costruzione di uno strumento musicale, sta avendo cosi tanto successo. Prosegue, dopo il successo ottenuto nei mesi di Expo2015 a Milano, la manifestazione “Arti e Mestieri: le mani sapienti” nel mood di far scoprire la musica e la liuteria insieme, come eccellenza italiana attraverso la connessione tra creatività e materiali, tra teoria e pratica.

Ed infatti, è proprio nel violino piu’ grande del mondo, che si trova in Italia, precisamente al Castello Sforzesco di Milano, per merito della Fondazione Antonio Carlo Monzino, il museo promuove non solo la conservazione degli strumenti musicali, ma una didattica che sta avendo un successo senza pari, tanto da proseguire ancora grazie agli sponsor e le tante partnership e forti incrementi di pubblico “scolastico”. A favorire la ripresa artigianale della musica, forse non sarà certo unicamente uno spazio come questo, ma la possibilità di poterlo visitare, per uno studente, entrare addirittura in uno strumento musicale, è sicuramente un primo passo.

Il mood della musica come disciplina scolastica “trasversale”, per un paese che punta al suo rilancio, attraverso le eccellenze è la vera novità. E cosi, insieme alla Civica scuola di liuteria, ecco in mostra gli strumenti della sezione del Museo ed i laboratori dei grandi costruttori contemporanei noti-purtroppo-spesso solo ai musicisti e che sono, loro stesso, tali.

Unico rimpianto: Il tocco, il non poter poi avere la possibilità di far vibrare lo strumento, data la tanta attenzione alla manualità un pò, forse, ce lo si sarebbe aspettato. Ma quel raro rapporto tra artificio e natura, la sua sostenibilità, il vivere uno spazio come laboratorio di idee, con punti di eccellenza che sono un pò eredità di Expo dello scorso anno, incuriosisce e piace, in modo particolare, i visitatori stranieri, numerosi. Ben venga quindi offrire gli spazi di un museo come momento di formazione e fasi costruttive di alcuni strumenti musicali con quell’unico scopo di “stimolare le future generazioni e favorire la ripresa del lavoro artigianale”.

Il museo Civico degli strumenti musicali milanese inoltre, è uno dei più vasti in Europa ed è il secondo in Italia per importanza e numero dei reperti (dalle stime ufficiali del sito del Comune di Milano oltre 900 di cui circa 500 esposti). Una ricchissima collezione dunque che raccoglie strumenti “ad arco, a pizzico, a fiato, a tastiera, dal secolo XVI alla seconda metà del Novecento, e offre pertanto ai visitatori un ampio panorama dell’evoluzione degli strumenti musicali nel tempo” oltre che lo studio di fonologia della RAI e che pare abbia (per ora ancora in fase sperimentale) tra i nuovi progetti in cantiere, la digitalizzazione del suono dei vari strumenti antichi e non, per farne sempre meglio comprendere non solo la musicalità ma il timbro, la voce, il piu’ fedele possibile.

di Cristina T.Chiochia per DailyMood.it

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