Venezia 73

Mel Gibson e Andrew Garfield presentano Hacksaw Ridge

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Presentato fuori concorso a Venezia 73, Hacksaw Ridge è uno dei film evento di questa edizione della Mostra così come della stagione cinematografica appena iniziata. Sicuro protagonista della prossima award season americana, il ritorno alla regia di Mel Gibson è un war movie emozionante e pieno di sangue che racconta la battaglia di Okinawa della Seconda Guerra Mondiale attraverso gli occhi di Desmond Doss, avventista del settimo giorno, che combatté al fronte senza impugnare mai un’arma e salvando ben settantacinque soldati. Il regista e il protagonista Andrew Garfield, accompagnati anche dagli altri attori Vince Vaughn e Hugo Weaving, hanno presentato il film alla stampa.

Mel Gibson, cosa l’ha attratta del conflitto morale vissuto da questo personaggio, diviso tra il patriottismo e il suo credo religioso?
Mel Gibson: Più che il conflitto morale, a me interessava raccontare una persona comune che fa cose straordinarie in una condizione difficile, un uomo che nell’inferno della guerra si butta nella battaglia solo con la sua fede e il suo credo. E’ questo l’aspetto che mi ha ispirato e credo che questi siano gli eroi che dobbiamo raccontare.

Andrew Garfield @ La Biennale di Venezia

Andrew Garfield, pensando al mondo di oggi, come vedi il tuo personaggio?
Andrew Garfield: Non è una domanda a cui è facile rispondere. Desmond era un uomo semplice che sapeva nel profondo del suo cuore che non doveva prendere la vita di un altro uomo, uccidere; un uomo che poi nella sua vita ha trovato la strada per ottemperare alle sue regole. Oggi ci troviamo in una società violenta, con conflitti, separazioni, ideologie armate. Credo che Desmond rappresenti un simbolo bellissimo del concetto del “vivi e lascia vivere”. Interpretarlo è stato difficile ma molto bello, perché è complicato arrivare ad avere una vita coerente in un Paese che ti ordina di fare il contrario di quello che sei.

Mel Gibson, le scene di guerra sono realizzate in modo straordinario. Come ci ha lavorato?
Mel Gibson: Quando giri queste scene, quello che vuoi ottenere sullo schermo è il caos della guerra. Ma per girarle devi avere un’idea chiarissima, devi coreografare il tutto nei minimi dettagli.

Mel Gibson @ La Biennale di Venezia

In una parola, qual è il suo rapporto con Hollywood?
Mel Gibson: Solo una parola può descriverlo: sopravvivenza.

Il personaggio di Desmond, che per credo non vuole assolutamente impugnare un’arma, richiama subito alla mente la politica delle armi americana di oggi, con Obama che cerca in ogni modo di ridurre l’uso e la compravendita di armi da fuoco…
Mel Gibson: Io odio la guerra, come credo tutti voi, ma credo allo stesso tempo che bisogna amare il soldato, chi la combatte, chi si sacrifica per il proprio Paese. E trovo che sia terribile che i veterani tornino a casa e siano abbandonati a loro stessi. Loro hanno bisogno di amore e comprensione.

Andrew, tu sei stato Spider Man sul grande schermo. Hai preferito interpretare un supereroe o un supereroe vero come Desmond?
Andrew Garfield: Ovviamente un personaggio come Desmond ti dà molta più ispirazione, per via della sua forza interiore. La sua forza interiore è come quella di una madre che riceve aiuto da Dio e riesce ad alzare un camion sotto al quale è intrappolato il figlio. Mi sono ispirato a questi supereroi quotidiani per la mia interpretazione.
Mel Gibson: I veri supereroi non indossano spandex, questa è la differenza.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

Photo Credit: La Biennale di Venezia

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