Un’edizione proiettata verso il futuro. Sembra questa la natura di Venezia 74. Il programma della manifestazione che si terrà in Laguna, come ogni anno sull’isola del Lido, dal 30 agosto al 9 settembre, presenta infatti chiara ed evidente l’intenzione di “guardare avanti”, e in diversi modi. Da una parte puntando su tanti giovani autori, tanto in concorso quanto nelle sezioni collaterali, da un’altra rischiando scelte artistiche coraggiose e da un’altra ancora aprendo ancora di più alle nuove tecnologie e alle nuove forme d’arte visiva.
Partiamo da quest’ultimo dato per farci un’idea dell’anima “futuristica” di questa Mostra. Dopo il successo dello scorso anno, a Venezia 74 grande protagonista sarà la realtà virtuale, a cui sono state dedicate ben tre sezioni. I prodotti realizzati con la tecnologia VR saranno fruibili in un teatro dotato di sedie girevoli e visori virtuali Samsung, oppure con 5 postazioni “stand up” o attraverso 6 installazioni che consentiranno agli spettatori di
Jane Fonda (Asac – La Biennale di Venezia)
interagire con il film. La scelta di puntare fortemente sulla realtà virtuale è il segno di quanto il direttore artistico Alberto Barbera sia attento all’evoluzione e al progresso dell’arte e dell’industria cinematografica, e di quanto, soprattutto, voglia che sia proprio la Mostra di Venezia la vetrina mondiale di questo rinnovamento.
Ciò lo si evince anche dal programm
Robert Redford Asac – La Biennale di Venezia
a “canonico” dei film in competizione e nelle sezioni collaterali. Perché se da un lato troviamo grandi autori internazionali e omaggi a splendidi “veterani” (i Leoni d’Oro alla carriera saranno consegnati a Jane Fonda e a Robert Redford),
dall’altro si vuole dare centralità a nuovi autori, soprattutto italiani, che – come sottolinea lo stesso Barbera – “dimostrano, a differenza di qualche anno fa, che forse finalmente siamo davanti a una sorta di piccola novelle vague”.
In concorso, quindi, oltre a Paolo Virzì che presenterà The Leisure Seeker, suo primo film in lingua inglese con protagonisti Helen Mirren e Donald Sutherland, ecco tre registi “novizi” della competizione veneziana: Andrea Pallaoro, che con Hannah dirige addirittura Charlotte Rampling; i Manetti Bros, che con Ammore e Malavitafirmano un originale musical neomelodico; e Sebastiano Riso che con Una Famigliaimmerge la protagonista Micaela Ramazzotti in un dramma intimo e potente.
Se i nostri autori meriteranno un premio, lo deciderà la giuria presieduta dalla splendida Annette Bening e che
Annette Benning (Asac – La Biennale di Venezia)
vedrà tra i suoi membri anche la diva italiana del momento, Jasmine Trinca, la quale dopo il premio vinto a Cannes per Fortunataè richiestissima ovunque.
Chissà se quest’ultima si batterà per i film tricolori; certo è che la sfida, almeno sulla carta, sembra molto tosta. Il film d’apertura sarà Downisizing di Alexander Payne – “una favola che mescola fantascienza ed ecologia”, come la definisce Barbera – che vede protagonisti Christoph Waltz e Matt Damon. Quest’ultimo resterà al Lido qualche giorno in più perché è tra gli interpreti, insieme a Julianne Moore, anche della nuova fatica da regista di George Clooney, il giallo Suburbicon, basato su una sceneggiatura dei Fratelli Coen. A contendersi con loro il Leone d’Oro, ci saranno anche Abdellatif Kechiche con Mektoub, My Love: Canto 1, il già vincitore Samuel Maoz con Foxtrot, il grande Paul Schrader che dirige Ethan Hawke in First Reformed,Darren Aronofsky che porta Jennifer Lawrence e Javier Bardem a fare coppia nel cupo mistery-horror Mother!.
Ma non finisce qui. Perché se il concorso garantisce red carpet da urlo, anche il fuori concorso e le sezioni collaterali non sono da meno. Sienna Miller presenterà il film The Private Life of a Modern Woman di James Toback; l’eterna Judi Dench sarà al Lido con Vittoria e Abdul di Stephen Frears; Valeria Golino e Adriano Giannini sono i protagonisti de Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini; Vinicio Marchioni, Anna Foglietta e Vincenzo Salemme portano sullo schermo, diretti dalla coppia di registi Botrugno-Coluccini, il romanzo di Walter Siti,Il contagio;Francesco Patierno con Diva! ci racconta la vita dell’attrice Valentina Cortese interpretata da nove volti differenti (Greta Scarano, Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia D’Amico, Isabella Ferrari, Carlotta Natoli, Anna Foglietta e addirittura Michele Riondino). E poi ancora: star della Mostra sarà anche John Landis, a cui sarà dedicata una serata evento dove assisteremo alla versione 3D del mitico videoclip Thriller di Michael Jackson; Kirsten Dunst accompagnerà in Laguna Woodshock; vedremo Claudio Santamaria per la prima volta dietro la macchina da presa con un cortometraggio; ed infine si potranno gustare due puntate della serie Suburra, con Alessandro Borghi, Filippo Nigro e Claudia Gerini. Dopo l’anno scorso, quando venne presentata la serie The Young Pope di Paolo Sorrentino, Barbera ha così deciso di proporre un nuovo appuntamento “televisivo” all’interno della Mostra d’Arte Cinematografica. Altra prova, questa, di quanto Venezia voglia e riesca a guardare avanti. Verso il futuro, verso il “nuovo” cinema.