Habemus Leone? Forse si. Al nono giorno di Festival e con pochissimi film rimasti ancora da vedere, probabilmente c’è stato il colpo di fulmine, quello vero. Mektoub, My love: Canto Uno di Abdellatif Kechiche, liberamente ispirato al romanzo La blessure la vraie, è cinema vero, quello che entra nel cuore durante la visione e che poi non ti lascia più. Una semplice storia, ambientata nell’estate del 1994: un gruppo di giovani in vacanza in una piccola cittadina balneare del Sud della Francia, tra mare, discoteche, futili divertimenti, amori, amicizie e nuove conoscenze. Niente di nuovo, un materiale narrativo visto e rivisto, che però nelle mani del regista di La vita di Adele diventa pura poesia visiva, verità di sentimenti, vita che si fa cinema. L’autore franco-tunisino propone la sua solita forma: durata chilometrica (180’), macrosequenze lunghissime, balli senza sosta, una insistita anatomia dei corpi, una naturalezza della messa in scena che punta solo ad una diretta trasmissione delle emozioni. Non tutti hanno apprezzato fino in fondo la pellicola, ma siamo certi che la giuria presieduta da Annette Bening non rimarrà indifferente e che, se non gli assegnerà il Leone, lo inserirà comunque nella lista dei premiati.
Il regista per riuscire a produrre il film si è addirittura dovuto vendere la sua Palma d’Oro. Onore a lui, al suo coraggio e alla sua voglia di cinema. “Questo è il primo capitolo di una trilogia” – ha dichiarato Kechiche. “Ho girato già il Canto Due e spero che dopo Venezia riuscirò a girare il terzo”. Lo speriamo anche noi.
Fuori dalla competizione ufficiale, oggi è stata invece la giornata del cinema italiano, con due titoli importanti, Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini e Brutti e cattivi di Cosimo Gomez.
Il film di Soldini vede protagonisti Valeria Golino e Adriano Giannini, lei osteopata non vedente sin dall’adolescenza, lui pubblicitario dalla vita professionale frenetica e dalla vita sessuale molto movimentata. L’incontro tra i due cambierà le loro vite. Si tratta di un dramma sentimentale delicato e ben girato, che indaga il mondo della cecità e che offre, tra le righe della storia narrata, una profonda riflessione sulla società contemporanea. Non il miglior Soldini, senza dubbio, ma un film ampiamente godibile impreziosito da ottime prove attoriali.
A far discutere è invece l’altro italiano, Brutti e cattivi, che segna l’esordio alla regia di Cosimo Gomez, che con il soggetto di questo film si era aggiudicato il premio Solinas. Un’opera folle e spregiudicata, cattiva come i suoi personaggi, irriverente, scorretta. Una dark comedy – ma molto molto dark, forse anche troppo – che vede protagonisti Claudio Santamaria, Sara Serraiocco, Marco D’Amore e il rapper Simoncino Martucci. I quattro sono disabili (Santamaria paraplegico senza gambe, la Serraiocco priva di braccia, D’Amore tossicodipendente, Martucci nano scassinatore) e formano una piccola e improvvisata gang criminale che decide di fare un colpo in banca per accaparrarsi 4 milioni di Euro e smettere la loro vita di stenti ed elemosina. Il colpo riesce ma da lì in poi si scatenerà una girandola di vendette e violenza. “Il film nasce dall’idea che ogni essere umano può essere cattivo” – ha affermato Gomez. “Mi sembrava scorretto e divertente pensare ad una banda di disabili cialtroni”. Per gli attori non è stato di certo facile entrare in questi personaggi. “Ho cercato di fare subito tante prove con le braccia legate dietro la schiena – ha raccontato la Serraiocco –, ho iniziato a fare di tutto solo con i piedi, anche truccarmi”. Santamaria ha invece detto di aver “lavorato molto sul dolore del personaggio. Uno che nasce senza gambe è arrabbiato con il mondo, e il dolore del Papero (questo il suo nome sullo schermo, ndr) è stato fondamentale per aiutarmi a dargli tridimensionalità”. Brutti e cattivi è un prodotto assolutamente originale e nuovo per il panorama cinematografico italiano. Chissà se il grande pubblico sia pronto per gustarsi un film di questo tipo. Intanto, però, a Venezia non sono mancati gli applausi.
di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it
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