Può un libro, genere giallo, suscitare interesse per il mondo dell’arte ai giorni nostri? Se lo sono chiesti, con Pierluigi Panza del Corriere della sera a Milano, presso il Teatrino della Fondazione Bracco di Milano, gli autori di un libro curioso, Paolo Jorio noto autore e regista, oltre che conduttore di programmi radiofonici e Rossella Vodret, già curatrice presso la Galleria Nazionale di Arte Antica e Soprintendente per il patrimonio storico in varie regioni, che sono anche ascoltatori e protagonisti sinceri di una serata con tante storie raccontate sul genio di Caravaggio dal titolo “Il mistero dell’angelo perduto” edito da Skira Editore.
Dopo il successo della mostra milanese che continua sino al 28 Gennaio ecco che esce un libro, che evoca la storia dell’arte come un mood delle suggestioni, comune di molti capolavori, certo, non solo quelli del Caravaggio, ma che con questo artista riesce a evocarne la valenza espressiva. Il noir ed il mistero, vero e proprio libro giallo ecco che “Il mistero dell’angelo perduto” incuriosisce.
La storia è semplice: “siamo a Berlino, durante le Olimpiadi del 1936: Olia, Vika e Helmut, due donne e un uomo con storie e destini differenti, si incontrano sullo sfondo della drammatica ascesa del nazismo. E da qui parte la vicenda che si intreccia con la storia dell’arte”. Ecco che i protagonisti della vicenda, poco alla volta, essendo degli studiosi e amanti dell’arte, verranno coinvolti “dalla loro straordinaria passione per il Caravaggio, alias Michelangelo Merisi e per il suo capolavoro “San Matteo e l’angelo” e dalla sua incredibile storia: realizzato nel 1602 dal pittore, conservato a Roma presso la chiesa di San Luigi dei francesi, nella sua prima versione venne acquistata da Vincenzo Giustiniani e passo poi all’inizio dell’ ottocento ai musei Berlinesi e distrutta, si dice, verso la fine della seconda guerra mondiale nel celebre incendio della Flaktrum Friedrichshain.
Nel libro invece, in un intrigo che si dipana tra Italia, Francia, Germania e Urss incrociandosi con la politica, la cultura e l’arte del tempo ecco riemergere il dipinto che in realtà non è stato distrutto. Sarà quindi così? In questo intreccio avvincente di un passato e di un presente denso di avvenimenti reali non solo sul dipinto ma sulla storia dell’arte recente e dell’uso che spesso ad essa la Grande Storia riserva, si vedono piano piano emergere vicende e scelte umane che fanno, come succede anche la realtà la Storia, quella reale, in modo avvincente. Il quadro risulta distrutto nell’incendio berlinese del 1945, tutto parte da questo assioma: ma sarà proprio vero? Ecco in estrema sintesi la vicenda del libro, ma è il lettore che ne determinerà il tempo ritmico insieme a Helmut Knoper, il protagonista, un consulente per i beni culturali quarantenne e di grande fascino. Un incontro artistico ed umano, sia sul piano della storia che dei suoi protagonisti che si riallaccia a quello dei due autori del libro, che si sono trovati proprio grazie alla grande passione per l’arte. Paolo Jorio è infatti anche conduttore di documentari d’arte e dal 2003 dirige il Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli mentre Rossella Vodret, già soprintendente per il patrimonio storico-artistico di Calabria, Puglia, Lazio e del Polo museale romano, è specialista della pittura romana del primo Seicento e curatrice della grande mostra dedicata a Caravaggio in corso a Milano a Palazzo Reale. Un libro avvincente pieno di suggestioni per gli amanti del genere e che dimostra una volta di più, qualora ce ne fosse stato bisogno, che il genio di pittori come Michelangelo Merisi risiede nel loro rendere immortali le proprie tele, per quello che rappresentano, non solo per quello che sono. Fragile ed immenso potere dell’arte.