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Ode to a volcanic woman Rani Zakhem Couture Spring Summer 2018

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Fury, fervor, effervescence! For his first couture fashion show in Paris, Rani Zakhem celebrates life and joy in incandescent metaphors. Fire is the essential element of this sumptuous yet relaxed collection, dedicated to a volcanic woman.
As devouring as ethereal, the sacred element comes in pyrotechnic explosions and cascades of gold, drawn by embroideries of arachnoid crystals of lava on the black of a sheath whose draped top splits into a deep “V” neckline.
Some creations seem to be sculpted in the light, like this pearl-beige silk dress, where red, orange and gold gems glow with a myriad of sequins that bring precious reflections back to the surface. Here the image of the volcano is spun to the neck, columned and entirely gilded, a recurring element of the collection and keystone of an architecture that favors ease, movement and, one would be tempted to add, the dancing flames that seem to devour the fabric barely touch the floor.

Reminiscent of a party in Vienna where the designer returned bedazzled, Klimt’s Kiss, itself cast in gold in a powder dust of stars, infuses into the collection a resolutely modernist visual vocabulary, translated into sequins of geometric forms. Geometry that also brings us into the disco spirit of the 1970s with many references to Halston, especially in a loose single shouldered fluid dress with a golden Mao collar, in a fanned out degradé rainbow, gold to red through yellow and bright orange. Gold, again, subtle and powdery, sculpts a feuille d’or chiffon dress, knotted in a wrap around bustier dropping into a deep backline, a tribute to Mireille Darc elegantly quoting Guy Laroche.
Clearly, the theme of fire, sometimes extinguished leaving precious streaks of diamonds on silky nights; sometimes fluid, sizzling cascades of molten metal on a short dress with dripping panel, and sometimes gently iridescent with warm colors, is only a pretext chosen by Rani Zakhem to salute the masters who nourished his vocation.

A scarfed collared, vertiginously split yellow chiffon, plissé soleil dress with mouton sleeves, is a joyful smile addre

ssed to Jean-Louis Scherrer. Another, short black silk satin, real Moujik tunic adorned at the bottom with pleated yellow faille embellished with a large bow of the same fabric is a nod to Yves Saint Laurent. A third composed of a densely embroidered golden top with narrow three-quarter sleeves, and a long black pleated skirt is a reverence to Balmain. The heart skips a beat when the liquid gold drape of a silk jersey habillé evening sheath appears, ending with a large bow of black silk satin on the shoulder, a tribute of the designer to Madame Grès.

A black silk satin kaftan, embroidered on the edges with gold sequins and flame patterns at the bottom, recalls Rani Zakhem’s native orient and plays the

bond between his multiple cultures.
A delicate apotheosis of this fashion show, shaped in flowing lava and blazing fires, is the wedding dress, long and tight, in delicate whitish lace, emphasizes by its precious simplicity the minimalist bias of a collection with budding emotions.

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Chiara Boni Le Petite Robe -SS 2025

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Se mi chiedessero sotto quale cielo la mente umana ha sviluppato al meglio alcuni dei suoi doni più preziosi, ha riflettuto più profondamente sui più grandi problemi della vita e ha trovato soluzioni, indicherei l’India”. –
Max Müller

Un meraviglioso viaggio attraverso il continente indiano.

Per la stagione Primavera/Estate 2025, CHIARA BONI La Petite Robe intraprende un viaggio avventuroso, ma chic, attraverso l’India trovando ispirazione nel ricco e splendido patrimonio culturale del Paese e nella sua natura rigogliosa.

Tonalità speziate e terrose, come il giallo zafferano, il pesca, l’arancio e il tabacco, trovano posto accanto a vivaci sfumature di acquamarina, turchese, smeraldo e rosa, che evocano le gemme preziose e opulente di Jaipur.

La tradizione della stampa woodblock, tipica dell’India, ispira i vivaci motivi grafici, mentre antichi motivi di scialli ritornano nelle stampe paisley. Fiori lussureggianti sono resi con un appeal artistico, aggiungendo un tocco femminile e giocoso.

Mentre il tessuto in jersey, elastico e compatto, caratteristico del brand, rimane al centro della collezione, – anche stampato in modo da imitare il lino e il suede, – questa stagione il marchio introduce una serie di nuovi tessuti.

Un leggero cotone elasticizzato con finitura tecnica viene utilizzato per camicie e completi dal look safari, mentre un altro cotone stretch, ispirato all’abbigliamento da lavoro, è impiegato per impeccabili tailleur arricchiti da impunture grafiche.

Il cotone elasticizzato è anche il protagonista della capsule The Great White Shirt, che include una selezione di camicie impreziosite da fiori 3D.

Trasmettendo estrema fluidità e leggerezza, lo chiffon viene impiegato per abiti eterei, mentre abiti drappeggiati con un vibe anni Settanta sono realizzati in una lycra simile alla seta o in jersey leggero.

Aggiungendo scintillio alla collezione, i modelli arricchiti da paillettes o in lurex sono pensati per ballare sotto al cielo stellato nelle notti indiane.

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ARTHUR ARBESSER_SS 25

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Perché continuare a ideare nuovi vestiti? È una domanda che ci poniamo continuamente in studio.
Il “problema” è che, attraverso i colori, le stampe e i tessuti, percepiamo una grande gioia, apparentemente infinita. Sarebbe quindi davvero molto di!cile rinunciare alle idee, smettere di creare nuove collezioni e storie.
Ci sembra invece più giusto lavorare su collezioni il più piccole e compatte possibile, immaginandole come un messaggio gentile, intimo e completamente svincolato da pensieri legati al marketing.
Essere una realtà piccola, ma indipendente, regala un impagabile senso di libertà e conferma la possibilità di mantenere il “fare vestiti” una passione-progetto, genuina e giocosa, che non danneggi o invada eccessivamente l’ambiente circostante.

Come sempre, ci sediamo insieme in studio e pensiamo a una storia.
Come spesso accade, l’ispirazione viene dalle persone che ci circondano. Questa volta le mani a”usolate ed espressive del nostro stagista Francesco sono diventate il punto di partenza. Le abbiamo fotografate e, successivamente, trasformate in una stampa.

Sono le mani l’elemento chiave della collezione Spring25. Le mani possono raccontare molto: attraverso la creazione e l’espressione, il contatto fisico, i piccoli gesti o gli atti di gentilezza, come regalare un fiore.

Le mani della Spring25 non si limitano a un semplice tessuto: vogliono rappresentare la capacità di plasmare attivamente il mondo.

Una classica grafica vichy, astratta e a spina di pesce, rimanda al più tradizionale degli immaginari domestici – ricorda forse un canovaccio da cucina o il parquet con intarsi in legno delle case dei nonni, ma attraverso giochi di trasparenze con il tulle, mussole di cotone increspate e minuscoli plissé sovrapposti, queste grafiche apparentemente conservatrici rinascono.
Il tffetà, dall’aspetto elegante e regale, viene utilizzato per piccoli top estivi, abiti a colonna in plissé o grandi gonne da ballo, rifinite però con una comoda fascia elastica in vita.

Il cotone giapponese gessato, in bianco e nero, rappresenta invece, all’interno dei colori e dei movimenti vivaci della collezione, una pausa piacevole e lineare.
Vecchie fiches da poker colorate sono diventate gioielli, mentre cappelli e scarpe sono stati realizzati con vecchi tessuti per tende.
Questi esperimenti, quelli del nostro laboratorio creativo e ingenuo, sono qualcosa che ci sta particolarmente a cuore.
La moda è ormai un’industria dove numeri e dimensioni sembrano essere ciò che più conta, ma per noi il piccolo è giusto, il piccolo è saggio.

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MFW – Sportmax Primavera-Estate 2025

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La collezione SS25 è dedicata alla maestria artigianale di Sportmax. Un esercizio di intuizione e precisione, innovazione e rigore, questa collezione celebra il processo creativo e la versatilità innata che definisce Sportmax.
Volumi spontanei che avvolgono il corpo, le silhouette esplorano una fluidità scultorea che unisce expertise e funzionalità.

Nel cuore della Pinacoteca di Brera, questa collezione trova una risonanza unica che la lega ai ricchi e stratificati patrimoni dell’arte italiana. Un rifugio per aspiranti artisti e maestri allo stesso tempo, la sua arena di sculture centenarie si affaccia sulla passerella bianca in un attrito tra massimalismo e minimalismo che rivela il tono mutevole della narrativa Sportmax.
Mentre il flusso di silhouette monocromatiche riempie lo spazio, una paletta erosa di tonalità minerali – acquamarina, sabbia, quarzo citrino, rubino – illuminano la processione di ensembles bianco e nero, riecheggiando i dettagli decorativi del cortile neoclassico.

In un unico colpo di mano scultoreo, maglie architettoniche dal taglio morbido emergono dalle curve del corpo e abbracciano il suo movimento. In tutto ciò, trasparenze asimmetriche e giochi di layering creano un’energia ottica che vivifica il suo linguaggio. Accostati ai polsini e orli allungati, una serie di accessori prismatici e ricami di cristallo evocano la libertà di un corpo in movimento.
La Soffy bag, una morbida borsa a forma di cuscino, con la caratteristica chiusura a “S”, fa il suo debutto in passerella in nuovi colori.
Da capispalla strutturati, a classici in denim o abiti in pelle, la dedizione ai tessuti leggeri e malleabili esprime le evoluzioni tecniche al centro del nuovo guardaroba Sportmax.

In un inno alla primavera, scollature e spacchi profondi rivelano una femminilità audace. Basata su un rinnovato vocabolario di forme, texture e colori, la collezione invita all’infinita sensualità dell’essenziale.

Make up: Yadim Carranza
Hair: created by Olivier Schawalder with WELLA
Music: Teho Teardo

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