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Il mood del gioiello in una grande festa: i tesori della Fondazione Gianmaria Buccellati

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Il 27 Marzo a Milano presso la The Penthouse Galleria in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, proprio dietro la location di Piazza della Scala, ecco che la presentazione del libroI tesori della fondazione GianMaria Buccellati“diventano occasione per una grande festa, nel segno del mood del gioiello, orchestrata magistralmente da Rosa Maria Bresciani Buccellati , Paola Venturelli e Elisa Bortoluzzi Dubach.
Una presentazione che è anche un invito a conoscere il lavoro di Gianmaria Buccellati da quel lontano 1971 quando si lanciò il nuovo marchio Gianmaria Buccellati, aprendo negozi all’estero e diventando per quel tempo, il primo italiano ad aprire con un proprio marchio di gioielli proprio a Parigi, che a quei tempi rappresentava la capitale mondiale della gioielleria, racchiusa tutta in una vita, quella place Vendôme con il famoso Hotel Ritz (e la stanza di Coco Chanel) e la casa di Chopin.
Gianmaria Buccellati che ereditò, non solo il talento del padre Mario e la storia del suo cognome nel mondo dell’oreficeria mondiale, ma anche quella passione artigiana del sapere orafo per la perfezione che riuscì a padroneggiare a tal punto da rendere i suoi manufatti inediti pezzi unici, da preservare, non solo possedere. In questa ottica, la presentazione del libro “I tesori della Fondazione Gianmaria Buccellati” di Skira Editore , con Rosa Maria Bresciani Buccellati, Elisa Bortoluzzi Dubach, Paola Venturelli ha rappresentato quindi un sapere che proviene da lontano. Non solo per rendere omaggio come un album di ricordi, a tre anni dalla scomparsa all’orafo, nel decennale della nascita della sua fondazione, ma permettere a chi ama la storia dell’arte orafa di poter godere di approfondimenti su gioielli e lavori di oreficeria, compresa l’argenteria, di cui la Fondazione che porta il suo nome è un vero e proprio scrigno. Tra Rinascimento e maestri orafi del passato, tra cui il Cellini, come recita il comunicato stampa: “un secolo di produzione creativa di alta oreficeria, esempio straordinario di cultura d’impresa che ha portato la capacità artigiana del XX secolo a misurarsi con gli antichi maestri rinascimentali. Una storia italiana, che si snoda lungo tutto il Novecento, un protagonista del Made in Italy, un successo di arte e di tecnica, di estro artistico e di capacità artigianale“.
Il mood del gioiello interpretato magistralmente in modo non solo personale ma anche molto facilmente riconoscibile, per essere ancor più apprezzato. Un vero e proprio “mood” Buccellati che diventa icona di stile dell’arte orafa amato da molti dei potenti della terra ma anche da uomini e donne comuni, che ne riconoscono la voglia di ricerca della bellezza.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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L’evoluzione della SEO: da ieri a oggi, cosa sta cambiando?

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Negli anni, la Search Engine Optimization (SEO) ha saputo adattarsi ai continui cambiamenti del mondo digitale, di pari passo con gli algoritmi dei motori di ricerca e con il comportamento degli utenti.

Anche se ciclicamente si discute di una possibile “fine” della SEO, la realtà è che questa disciplina si trasforma costantemente per rispondere alle nuove esigenze del mercato. Collaborare con un’agenzia SEO con esperienza è, dunque, fondamentale per affrontare le future sfide e sfruttare tutte le opportunità che arrivano dal web.

Cosa offre un’agenzia SEO qualificata

Affidarsi a professionisti del settore significa poter contare su sistemi rodati e al passo con i tempi, su software capaci di analizzare grandi moli di dati e sull’esperienza maturata sul campo.

Una buona agenzia SEO analizza a fondo il mercato di riferimento, identificando le parole chiave più efficaci e ottimizzando ogni aspetto del sito, dal lato tecnico alla qualità dei contenuti.

È normale sentirsi scettici dinanzi alla SEO, spesso a causa di aspettative irrealistiche o esperienze poco soddisfacenti con fornitori non qualificati. L’idea che i risultati debbano essere immediati è tra i motivi principali di frustrazione, ma è importante ricordare che la SEO è un processo strategico e progressivo.

Con l’avvento di tecnologie come l’intelligenza artificiale, inoltre, si è anche rafforzata l’idea che oramai, avere blog o investire sui contenuti possa esser considerato superato.

In realtà i tradizionali metodi di ottimizzazione, non sono deprecati, anzi, tutto l’opposto. Visto che i motori di ricerca risultano essere oramai essenziali per organizzare la vastità di contenuti che vengono pubblicati online, le opportunità di crescita con la SEO sono tutt’altro che finite.

Perché la SEO è ancora un pilastro del marketing digitale

La SEO mantiene la sua centralità per molteplici motivi. Per prima cosa, i motori di ricerca rimangono una delle principali fonti di traffico online: essere visibili nelle loro pagine di risultati significa aumentare la propria esposizione e raggiungere un pubblico mirato.

Non solo: ad oggi si è unito un nuovo attore che navigherà alla ricerca di informazioni tra i milioni di contenuti processati dai motori di ricerca. Ci riferiamo alle AI e agli assistenti virtuali, i quali sono già pronti a rispondere alle richieste degli utenti e, quindi, a navigare online per conto loro. La SEO, certamente, dovrà tener conto anche di questo.

L’evoluzione della SEO come opportunità, non come ostacolo

Ogni cambiamento tecnologico, dagli aggiornamenti degli algoritmi alla diffusione dell’intelligenza artificiale, torna a far riflettere sul futuro della SEO. Più che un rischio, queste trasformazioni rappresentano una chance di innovazione, quindi l’arrivo di nuove tecnologie non richiede altro che buona capacità di adattamento.

In quest’ottica la SEO non perde rilevanza; cambia, si rinnova e continua a essere uno strumento fondamentale per ottenere successo online. Affidarsi a un’agenzia competente permette di affrontare questa trasformazione con un approccio qualificato, quindi di ottenere migliori risultati.

 

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Roberta Tagliavini premiata con l’Attestato di Benemerenza dell’ Ambrogino d’Oro 2024

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Roberta Tagliavini è stata insignita dell’Ambrogino d’Oro 2024 ricevendo l’Attestato di Benemerenza conferito dalla commissione del Comune di Milano, che ha deliberato i nomi martedì 19 Novembre 2024.

La cerimonia di consegna si terrà il prossimo 7 Dicembre, presso il Teatro Dal Verme.

L’Ambrogino d’Oro è un premio che la città di Milano conferisce “agli uomini e alle donne di valore, che hanno saputo dare un contributo speciale alla città di Milano”. Viene assegnato ogni anno a personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e del sociale che si prodigano a diffondere e promuovere l’immagine di Milano.

Un simbolo che è anche un riconoscimento importante per il capoluogo della Lombardia, capace di premiare chi riesce a distinguersi difendendo e sostenendo cause in favore del bene comune.

Roberta Tagliavini ha dichiarato «Sono emozionata perché è un premio a cui tenevo molto, in assoluto il premio più istituzionale della mia carriera, un riconoscimento per il valore che il mio lavoro ha portato alla città di Milano».

Roberta Tagliavini, con la sua Galleria “Robertaebasta”, presiede il quartiere di Brera con 5 indirizzi, operando dal 1967 nel settore dell’antiquariato, specializzandosi nelle arti decorative del XX Secolo e del design. Grazie alla sua competenza nel settore, esercita l’attività di perito in occasione di manifestazioni importanti. È iscritta al Sindacato Provinciale Mercanti d’Arte di Milano dal 1983 ed è membro del SNA (Syndicat National des Antiquaires), e dell’AAI, Associazione Antiquari d’Italia. Le gallerie RobertaeBasta sono profondamente legate al quartiere di Brera, in una storia che inizia nel 1967 e prosegue da più di trent’anni.

Potremmo dire quasi una storia d’amore, un patrimonio comune condiviso anche dai Milanesi.

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Quali certificazioni inglesi sono riconosciute dal MIUR? Una guida completa

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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ancora noto come MIUR, in Italia riconosce diverse certificazioni di lingua inglese, cioè rende autorevole e garantita la loro validità sul mercato del lavoro. Esse sono fondamentali per il riconoscimento dei crediti formativi, l’accesso a corsi universitari e la partecipazione a concorsi pubblici, quindi sono importanti per chi si sta formando e per chi cerca lavoro.
Nello specifico le certificazioni inglese riconosciute Miur consentono di accedere ai concorsi pubblici, ad acquisire punteggi nelle graduatorie ed accedere a contesti di più ampio respiro, come quelli internazionali.
Ci sono poi tutte le altre professioni in ambiti come il turismo, l’istruzione, la traduzione, la comunicazione e il marketing, le quali richiedono tutte una conoscenza certificata delle lingue straniere, prima fra tutte l’inglese. Vediamo, quindi, quali acquisire per posizionarsi meglio nel mercato del lavoro e tutto quello che è importante sapere su esami e preparazione.

Le principali certificazioni inglesi riconosciute dal Miur
Le certificazioni principali che il Miur riconosce per la lingua inglese sono Cambridge, IELTS, TOEFL ma ce ne sono anche molte altre. La più nota, di certo, è quella che si ottiene tramite l’istituto Cambridge, dal quale provengono i livelli First (FCE), Advanced (CAE) e Proficiency (CPE).
Due validissime alternative sono il TOEFL (Test of English as a Foreign Language) e l’IELTS (International English Language Testing System). Entrambe sono valide per l’Università e per il lavoro e analizzano, con formule differenti, le quattro abilità della conoscenza della lingua straniera: scrivere, parlare, ascoltare e leggere.
Infine ci sono anche il Pearson Test of English (PTE) Academic, ed il Trinity College London, il quale offre certificazioni come l’ISE (Integrated Skills in English) e il GESE (Graded Examinations in Spoken English).
Anche le certificazioni rilasciate dalla London Chamber of Commerce and Industry (LCCI) sono anch’esse accettate, sempre con livelli che vanno dai più elementari a quelli di padronanza della lingua.

Come prepararsi agli esami?
Il funzionamento degli esami per queste certificazioni è strutturato in sezioni che valutano le quattro abilità linguistiche fondamentali: ascolto, lettura, scrittura e parlato. Ogni certificazione ha un formato specifico; ad esempio, gli esami di Cambridge English comprendono sia prove scritte che orali che possono essere svolte in coppia con un altro candidato o individualmente con un esaminatore.
Il TOEFL, invece, è prevalentemente computer-based e si concentra anche su specifiche competenze di comprensione e analisi, mentre l’IELTS prevede un’intervista faccia a faccia con un esaminatore e prove scritte.
Per prepararsi agli esami, oltre a frequentare appositi corsi, sono disponibili molte risorse online come materiali didattici e simulazioni, utilissime per familiarizzare con le difficoltà della prova.
Sul sito web ufficiale del MIUR è sempre possibile consultare tutti i nuovi aggiornamenti sulle politiche di riconoscimento. Per valutare quale certificazione specifica bisogna ottenere per particolari concorsi o graduatorie, invece, è bene consultare direttamente l’istituto o l’organizzazione interessata.
Inoltre è bene ricordare che molte di queste certificazioni hanno una scadenza limitata nel tempo, quindi vanno rinnovate periodicamente affinché possano essere ritenute valide, soprattutto per partecipare a un concorso pubblico.

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