In questi giorni di festival, a far notizia sono state le star, i loro look, i film che hanno diviso, quello che hanno entusiasmato pubblico e critica. Ma accanto alla selezione ufficiale, c’è una piccola sezione della Mostra che anno dopo anno cresce sempre di più. Parliamo della sezione dedicata alla VR, la realtà virtuale, di cui si parla poco, troppo poco, e che invece sta ottenendo un grande successo tra il pubblico e gli addetti ai lavori presenti al Lido.
C’è ancora chi snobba i prodotti realizzati in questo nuovo formato, chi li considera qualcosa di semiludico e non di artistico, chi fatica a ritenerli vero cinema. Ma è anche comprensibile: in fondo ogni novità ha bisogno di tempo per essere compresa appieno, per essere codificata al meglio. E nel caso della realtà virtuale questo processo non può che essere anche più lungo del solito: ci sono voluti anni per poter vedere – ma soprattutto per accettare – delle serie televisive in un festival cinematografico, figuriamoci quanto tempo sarà necessario per vedere la Virtual Reality equiparata, chiaramente solo nel valore e nella
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potenzialità artistica, al cinema convenzionale.
Ma a prescindere dalle varie opinioni a riguardo, è giusto sottolineare l’importanza che la Mostra ha dato a questa nuova dimensione dell’industria audiovisiva, dedicandole in esclusiva uno spazio suggestivo come quello dell’isola del Lazzaretto. Tra prodotti narrativi e installazioni interattive, la VR ha immerso – il verbo non è utilizzato a caso – il pubblico in esperienze sensoriali sbalorditive, viaggi attraverso il cosmo, ere storiche del passato, luoghi inaccessibili. Il tutto grazie ai visori visore che creano la stereoscopia e che permettono di osservare le immagini a 360°. Tra i film che hanno avuto più successo, quelli della serie Spheres, prodotta nientemeno che da Darren Aronofsky (con le voci di Patti Smith, Jessica Chastain e altri grandi nomi), che hanno portato gli spettatori ad esplorare lo spazio.
Durante i giorni di festival, l’affluenza è stata alta: gran parte del pubblico presente al Lido è tornata anche più volte sull’ “isola della realtà virtuale” per provare diverse installazioni ed immergersi in nuove storie. Il successo, insomma, è stato notevole e anche i detrattori prima o poi dovranno ricredersi. Forse il cinema, quello convenzionale, su grande schermo e dalla fruizione collettiva, non basta più?