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Guida al brutalismo: in viaggio con Musement alla scoperta dei 10 edifici più instagrammati del mondo

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Instagram e architettura: binomio indissolubile e nuova tendenza che riporta in auge stili dimenticati, influenzando le nuove generazioni. Questo è quello che è successo con il brutalismo. Lo stile nato dall’estro di Le Corbusier, che si caratterizza per le sue geometrie spigolose e ripetitive, è riemerso dalle proprie ceneri popolando numerosi feed del social network. Musement ha cavalcato questa nuova tendenza scoppiata tra gli utenti di Instagram ed ha stilato la lista dei 10 edifici brutalisti più famosi della piattaforma social; un nuovo spunto per ispirare tutti quei sognatori che amano l’architettura. Canada, Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Spagna, ma soprattutto Italia. A pochi passi da casa, la Torre Velasca incoronata come struttura brutalista più popolare per numero di menzioni.

1. Torre Velasca (Milano, Italia) – 22.270 menzioni.

Torre Velasca ∏David Orban

Edificio brutalista costruito tra il 1956 e il 1958 dallo Studio BBPR, la Torre Velasca è diventata un pezzo inconfondibile dello skyline di Milano. Il grattacielo, alto oltre 106 metri, si compone di 26 piani e culmina in cima con una spettacolare torre medievale. Definito da qualcuno come uno dei palazzi più brutti della città, la costruzione sorge a sud della famosa Piazza Duomo ed è riuscita a guadagnarsi la prima posizione tra gli edifici brutalisti più instagrammati al mondo.

2. Habitat 67 (Montreal, Canada) – 17.832 menzioni
In seconda posizione Habitat 67, un complesso edilizio nato dal progetto Expo Montreal. Qui, nel lontano 1967, il giovane architetto Moshe Safdie, partendo dal suo progetto di laurea, propose un innovativo esperimento residenziale attraverso il quale sperava di porre rimedio ai problemi abitativi del momento. Per costruirlo, riducendo al minimo l’impatto ambientale, furono necessari 354 blocchi di cemento prefabbricato, combinati sapientemente in modo da realizzare 158 residenze. Attualmente è uno degli edifici più riconosciuti della città e vanta milioni di fotografie in Instagram.

3. Trellick Tower (Londra, Inghilterra) – 17.679 menzioni
Questo edificio, costruito tra il 1966 e il 1972 dall’architetto Ernö Goldfinger, è uno dei più fotografati di Londra. La Trellick Tower è un palazzo residenziale di 31 piani e alto 98 metri con una torre separata dal corpo centrale dell’edificio e collegata ad esso tramite delle passerelle. Il suo design eccentrico è stato in grado di diventare un’icona della città che appare addirittura su magliette, canzoni o film.

4. The Barbican Estate (Londra, Inghilterra) – 13.301 menzioni
Altro must della città di Londra è il The Barbican Estate, un complesso residenziale progettato da Chamberlin, Powell & Bon, ora considerato uno dei più importanti studi modernisti nell’Inghilterra del dopoguerra. Si tratta di13 edifici brutalisti costruiti negli anni ’60 e destinati ad essere inclusi tra le architetture più innovative della capitale britannica.
Nato come un piano di riqualificazione a seguito dei conflitti bellici, Barbacane è diventato un progetto di dimensioni e complessità sbalorditive. Ci sono voluti quasi tre decenni per progettare e costruire oltre 2.000 appartamenti, due scuole e un centro artistico. Qui il cemento appare come l’elemento dominante delle strutture, utilizzato con l’obiettivo di creare un’architettura alternativa ed in grado di contrastare il grande equilibrio del progetto urbano del quartiere.

5. Renaissance Center (Detroit, Stati Uniti) – 13.007 menzioni.

Renaissance Center ∏Christopher Woodrich

A chiudere la rosa delle top 5 troviamo Renaissance Center, una struttura brutalista sorta nel centro di Detroit e composta da ben sette grattacieli. Considerato uno dei più grandi complessi edilizi al mondo, è composto da quattro torri che circondano un quinto edificio centrale alto ben 73 piani. In tempi più recenti sono state aggiunte al complesso altre due torri da 21 piani ciascuna, dominati per lo più da calcestruzzo, che ampliano l’effetto wow di un viaggio firmato USA.

6. Unité d’Habitation – Cité Radieuse (Marsiglia, Francia) – 11.361 menzioni
All’interno di questo complesso brutalista spicca l’edificio Citè Radieuse, opera dello stesso Le Corbusier. Il complesso, situato nel cuore della città di Marsiglia, è diventato esempio di stile, tanto da influenzare moltissime altre costruzioni brutaliste in tutta Europa. L’edificio, realizzato in cemento a vista, ha la forma di un prisma rettangolare lungo 130 metri e alto 56 ed è elevato in altezza da diversi pilastri. Dispone di 337 appartamenti, negozi, aree sportive e un hotel: chi non vorrebbe vivere immerso in una magica atmosfera da archistar?

7. Geisel Library (San Diego, Stati Uniti) – 7.278 menzioni
Gli Stati Uniti mettono a segno un altro bel punteggio. Il Geisel Library è uno dei palazzi più riconoscibili dell’Università della California a San Diego. Il suo design, progettato da William Pereira, ricorda delle mani che sorreggono un libro aperto. La torre in cemento armato raggiunge oltre 33 metri di altezza e rappresenta un chiaro esempio di architettura brutalista nel mondo.

8. Boston City Hall (Boston, Stati Uniti) – 6.059 menzioni
Con i suoi nove impianti di cemento a vista, la Boston City Hall rappresenta una delle più importanti espressioni del brutalismo degli Stati Uniti. Costruito tra il 1963 e il 1968 da Kallman McKinell & Knowles, il Consiglio comunale di Boston optò per questo progetto tra una rosa di moltissime altre proposte più razionali, destando stupore e polemica popolare.

9. Torres Blancas (Madrid, Spagna) – 5.273 menzioni
Uno degli esempi più famosi di brutalismo in Spagna è la Torres Blancas, torre alta 81 metri e costruita a Madrid tra il 1964 e il 1969. L’edificio in cemento a vista culmina con una struttura che rimanda alla cima di un albero: l’intento del progetto era, appunto, quello di creare un dialogo tra l’architettura ed il paesaggio.

10. Freeway Park (Seattle, Stati Uniti) – 4.746 menzioni
Chiude la top 10 il Freeway Park, il parco di Seattle che nasce con lo scopo di collegare downtown con il Washington State Convention Center e la First Hill. Il progetto, curato da Lawrence Halpin, trovò nel cemento la risposta: sette diverse piattaforme, sfalsate tra loro e posizionate sopra l’autostrada, creano spazi con un forte richiamo agli elementi naturali della terra, dando vita a un paesaggio dinamico e di grande impatto.

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