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Un tuffo nel passato tra le strade di Firenze

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Zaino in spalla, guida alla mano e navigatore impostato… destinazione? La bellissima Firenze.

Nome che risuona dolce e soave alle orecchie di chiunque, sia in Italia che all’estero, Firenze è una delle perle della Toscana. Culla del Rinascimento e della lingua italiana, il suo nome deriverebbe dal latino “Florentia”, tipico nome augurale.

Qui arte, storia e cultura riempiono l’aria, così come i cuori di chi la visita.

Ormai conosciamo tutto di Firenze, dal maestoso Duomo al romantico Ponte Vecchio, dal museo degli Uffizi fino a Palazzo Pitti. Ci sono cose, tuttavia, che un grande amante dei viaggi, e soprattutto del capoluogo fiorentino, non può non conoscere.

Cinque sono le più belle leggende legate alla città di Firenze, che ci accompagnano attraverso secoli di storia, sfarzosi palazzi e amori proibiti, facendoci sognare ad occhi aperti.

Quali sono queste storie? Ve le raccontiamo subito.

Iniziamo con una storia d’amore, dopotutto siamo a Firenze, no?

Attraversando l’Arno, verso Piazza Santissima Annunziata, proprio davanti alla basilica, ci imbattiamo in palazzo Grifoni. Alzando lo sguardo, sul lato destro del palazzo, si può notare una finestra sempre aperta. Il motivo? Sembra che la moglie di un membro della famiglia Grifoni, poco dopo essersi trasferita nel palazzo, vide il marito partire per le armi. Da quel giorno, sempre davanti alla finestra, sorvegliava con attenzione la piazza, in attesa che il marito tornasse a casa, ma questo non accadde mai. Quando la donna morì, la finestra venne chiusa, ma in casa cominciarono a manifestarsi strani fenomeni, che spinsero gli attuali abitanti a lasciarla sempre aperta.

Curioso, non è vero?

Per la nostra seconda storia è necessario spostarci dall’altro lato della città, più precisamente di fronte a Palazzo Pitti. Pensate che la sua facciata è stata realizzata con un mosaico di blocchi di pietra grandi circa 30 centimetri. La curiosità sta nel fatto che, proprio lì nel mezzo, ne spicca uno lungo diversi metri: si dice che Luca Pitti, con la costruzione di questo grandioso Palazzo, volesse sfoggiare la propria potenza (soprattutto nei confronti dei Medici) e per questo inserì un blocco di 10 metri a rappresentazione di se stesso, maestoso e imponente, in mezzo a tutti gli altri.

Se la grandezza dell’ego di Luca Pitti vi ha stupiti, preparatevi ad ascoltare qualcosa che vi lascerà… di sasso.

A due passi dalla Cattedrale, proprio vicino a via de’ Cerretani, si trova una chiesa, Santa Maria Maggiore per l’esattezza. Sul lato di questo edificio si trova una testa di pietra che spunta dal muro: la Berta. Pare che questa testa si trovi lì da quasi 700 anni “per colpa” del noto Cecco D’Ascoli. Secondo la leggenda, proprio mentre stava per morire sul rogo, l’astrologo lanciò una maledizione nei confronti di una donna che, negandogli dell’acqua, gli aveva impedito di salvarsi dalle fiamme. La donna venne pietrificata e così costretta ad osservare impotente la piazza per l’eternità.

Torniamo in Piazza Santissima Annunziata dove si trova un’altra storia interessante. Proprio sul retro del piedistallo della statua equestre di Ferdinando I de’ Medici, al centro della piazza, si trova uno splendido sciame d’api con al centro l’ape regina: essa rappresenterebbe il Granducato di Toscana alla guida di tutti i fiorentini, laboriosi e leali nei confronti del potere. Si dice che riuscire a contare le api senza toccarle o indicarle sia un’impresa quasi impossibile tanto che, chi ci riesce, verrà investito dalla fortuna.

È venuta anche a voi un’improvvisa voglia di recarvi alla presenza di Ferdinando I de’ Medici?

Purtroppo non possiamo fermarci qui ma, per concludere in bellezza il nostro viaggio nel passato, abbiamo pensato per voi a una divertente storia che ha avuto luogo in Borgo Ognissanti, proprio al civico 12.

Qui, infatti, non può sfuggirvi un balcone decisamente unico nel suo genere: tutti i suoi elementi architettonici sono, infatti, al contrario. Il motivo? Si dice che ci sia stato un battibecco tra il padrone di casa, tale Sig. Baldovinetti e Alessandro de’ Medici, Signore di Firenze. Quest’ultimo, con un’ordinanza del 1530, aveva vietato elementi architettonici troppo vistosi e ingombranti per le vie della città, mettendosi contro il volere di Baldovinetti che, invece, voleva realizzare un maestoso balcone. Alessandro de’ Medici, esasperato dalle numerose richieste dell’uomo, decise di concedere a Baldovinetti il permesso di costruire il balcone, ma a una condizione: che fosse costruito al contrario. Evidentemente sperava così di scoraggiarlo ma, a quanto pare, non riuscì nel suo intento.

Avete preso appunti?

Sappiamo bene che ormai le mura di casa cominciano a sembrare un po’ strette, per questo non c’è modo migliore di evadere.. con la fantasia programmando il nostro prossimo viaggio. Numerose sono le soluzioni abitative a disposizione: basta armarsi di curiosità, scarpe comode e tanta voglia di avventura. Una cosa è certa: quando tutto questo sarà finito, e finalmente potremo tornare a viaggiare, Firenze e la sua storia ci aspettano a braccia aperte.

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