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Venezia 79: Penelope Cruz, Elodie e Sadie Sink infiammano il Lido

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Siamo ormai entrati nella fase calda di questa Venezia 79 e le star continuano senza sosta ad approdare in Laguna. D’altronde quest’anno la Mostra, pur presentando un programma più “d’autore” e meno votato del solito anche al cinema commerciale, ci sta garantendo ogni giorno la presenza di grandi divi internazionali. E oggi il red carpet è stato letteralmente assalito dai fan per l’arrivo di tre importanti volti femminili che rappresentano altrettante anime del mondo dello spettacolo. Perché se Penelope Cruz, protagonista del film in concorso L’immensità di Emanuele Crialese, è la star per eccellenza, la grande attrice icona intergenerazionale, dall’altra parte abbiamo una neofita del grande schermo come Elodie, interprete di Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa, e uno degli idoli delle nuove generazioni, e cioè la giovane Sadie Sink (la Max di Stranger Things, per intenderci) qui al festival al fianco di Brendan Fraser per presentare The Whale di Darren Aronofsky.

L’IMMENSITÀ – Actress Penélope Cruz (Credits Angelo Turetta)

L’attrice spagnola, già Coppa Volpi lo scorso anno qui al Lido, si candida nuovamente alla vittoria per la sua interpretazione di Clara, madre di famiglia nella Roma anni Settanta che deve affrontare la complicata ricerca d’identità della figlia maggiore. Dentro al corpo della piccola Adriana c’è infatti un bambino che vuole far sentire al mondo la sua vera natura. Un film autobiografico per Crialese, regista di Nuovomondo e Terraferma, che anche questa volta ci regala un intimo ed emozionante racconto familiare.

Credo che in Clara ci sia la giusta follia per sopravvivere nella vita in cui si ritrova e anche per riuscire a stabilire una relazione con la figlia”, ha dichiarato la Cruz in conferenza stampa. “E’ una donna oppressa che non ne può più, che ogni giorno sente di dover quasi fingere davanti ai figli. Non ha un piano B e l’unica fuga la trova nello schermo televisivo, che la connette al mondo della musica, dell’arte, del sogno”. Così l’attrice la vediamo sullo schermo in momenti onirici, quasi da musical, mettendosi nei panni di icone come Raffaella Carrà e Patty Pravo.

Non è di certo la prima volta che vediamo Penelope Cruz nei panni di una madre coraggiosa. “Con Pedro Almodovar già mi è capitato di interpretare ruoli come questo e non credo che sia una coincidenza, perché possiedo un forte senso materno spiccato e sono affascinata dalle dinamiche familiari”. Il personaggio di Clara sicuramente gli ha offerto la possibilità di esplorare altri aspetti della maternità: “E’ sempre un onore dare voce e corpo ad una mamma e Clara ne rappresenta tanti tipi diversi. E’ un personaggio ricco di sfumature diverse, complesso, quando ho letto la sceneggiatura mi sono immediatamente innamorata di lei e ho cercato di fare del mio meglio nell’interpretazione”.

Se la Cruz con la sua performance per l’ennesima volta ha emozionato tutti, l’esordiente Elodie è una vera e propria sorpresa. In Ti mangio il cuore, girato in bianco e nero e ambientato in una Puglia quasi “da far west”, l’artista interpreta Marilena, moglie di un boss della malavita garganica, che si innamora del figlio di una famiglia rivale, riaccendendo così un’antica faida. “Quando ho letto lo script ho empatizzato subito con Marilena, una donna forte, coraggiosa, forte, che però è anche vittima del potere. Una madre desiderosa di libertà e di amore. Un personaggio che ho trovato irresistibile per i tanti tratti che la caratterizzano”, ha dichiarato la cantante. Sulla sua prima esperienza attoriale è stata poi molto chiara e le sue parole lasciano chiaramente pensare ad una futura carriera cinematografica, parallela a quella musicale: “Recitare, rispetto a cantare, mi ha fatto toccare vibrazioni più profonde. È stato un po’ come andare in analisi. Lo rifarei assolutamente, perché per me è stata una sorta di terapia“.

Venendo infine a Sadie Sink, The Whale, presentato in concorso, è stata l’occasione per dimostrare a tutti il suo talento cristallino al di fuori di Stranger Things. Il film è un commovente “dramma da camera”, dall’impostazione puramente teatrale (è infatti tratto dalla pièce di Samuel D. Hunter) che racconta di Charlie, professore affetto da una gravissima forma di obesità che prova a ritrovare il rapporto con la figlia. Si tratta forse del titolo che i cinefili attendevano di più tra quelli di questa edizione. Un po’ per il ritorno dietro la macchina da presa di Darren Aronofsky, un po’ per la performance inedita di Brendan Fraser nei panni del protagonista. Qui al Lido si parla già di nomination agli Oscar per lui, ma è giusto aspettarsela anche per Sink: intensa, toccante, profonda. Una prova notevole.

Photo Credits: @MatteoMignani per DailyMood.it

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