Food Mood
Quando il cibo è ‘da paura’ 10 film spaventosi dedicati al cibo per celebrare Halloween
Per celebrare la più spaventosa delle feste dell’anno, Halloween, Uber Eats seleziona una serie di film horror in cui il cibo la fa da protagonista. Dai donuts e i pomodori assassini, al più terribile dei gelatai, fino al sushi letale, dei polli spaventosi e dei terrificanti klown venuti dallo spazio.
Titoli spaventosi che gran parte degli intervistati (43%) non avrebbe problemi a guardare anche mentre mangia, almeno secondo i risultati del sondaggio condotto da Uber Eats su circa 1200 persone riguardo al rapporto tra cinema e cibo. Mentre il panino gourmet, burger e pizza rappresentano il podio del cibo preferito dagli amanti del genere horror. Tra tutte, la cucina etnica (17%) è quella che più di altre è stata associata proprio al genere horror.
Per una serata da brivido, di quelle da sprofondare di paura nel divano, in cui festeggiare Halloween, magari in attesa del cibo a domicilio, ecco 10 film da far rizzare i capelli (e per alcuni ribaltare lo stomaco):
Attack of the Killer Donuts (2016)
Un incidente chimico trasforma delle normalissime ciambelle, quelle tanto adorate da Homer, in delle creature assassine assetate di sangue. Donuts dalla dentatura draculiana che saltellano attorno alle strade di una pasticceria, aggredendo gli ignari passanti con il loro ‘dolce’ morso.
Pomodori Assassini (1978)
Proprio a questo film degli anni ‘70 si ispirarono i creatori dei donuts killer, ma in questo caso i protagonisti sono degli agghiaccianti pomodori. Un film parodia degli horror movie di qualche decennio prima che vede orde di pomodori imbufaliti invadere il paese per ribellarsi contro l’umanità.
Poultrygeist: Night of the Chicken Dead (2006)
Spaventosa (e divertente) parodia del celeberrimo Poltergeist, questa versione racconta delle terribili vicende di un fast food che vende pollo fritto nel New Jersey. La rivolta di questo polli zombie posseduti in qualche modo dalle anime del sacro cimitero di nativi indiani su cui la struttura era stata costruita.
Thankskilling (2009)
Turkie, un tacchino omicida che a causa di antichi (e proibiti!) rituali che hanno a che fare con la necromanzia compare ogni cinquecentocinque anni per uccidere chiunque gli si pari davanti, viene risvegliato per sbaglio da un cane. La sua furia omicida si scatenerà contro alcuni studenti rientrati a casa per il Thanksgiving.
The Stuff, il gelato che uccide (1985)
Questo film horror satirico americano, parte dalla scoperta di una nuova e strana sostanza (aliena) che dà vita ad un dolce irresistibile, ma con delle conseguenze a dir poco letali, trasformando la gente che lo consuma in… Zombie!
Ice Cream Man (1995)
La trama di questo film, dal cui titolo nulla trapela, segue le vicende di uno squilibrato ovvero il signor ‘Gregory Tudor’, rilasciato di recente da un istituto psichiatrico. I suoi gelati, di produzione propria, hanno un certo sapore di… Umanità.
The Gingerdead Man (2005)
La ricetta è molto semplice, vi basterà un mix di mix di spezie, pan di zenzero e le ceneri di un serial killer defunto per ottenere un dolce alquanto micidiale. In questo caso l’assassino si chiamava Millard Findlemeyer, che nella sua versione ‘panzenzerosa’ (più ridicola che terribile) si è messo a terrorizzare mezza città.
Dead Sushi (2012)
La prossima volta che vi capiterà di assaggiare del buon sushi, assicuratevi che il povero pesce sia morto, perché altrimenti potreste improvvisamente diventare voi il suo piatto prelibato… Questa in estrema sintesi la trama del film diretto da Noboru Iguchi.
Food of the Gods (1976)
Da qualche parte su un’isoletta della Columbia Britannica, una misteriosa sostanza commestibile appare dal sottosuolo. La malcapitata famiglia Skinner lo considera un dono divino, peccato che dopo poco tempo si ritroveranno i paraggi infestati da parassiti e topi giganti.
Killer Klowns from Outer Space (1988)
Una presunta stella cadente, un’astronave che sembra la tenda di un circo, zucchero filato come trappola per esseri umani, delle temibilissime pistole spara popcorn e dei terrificanti Klown alieni assetati di sangue. Una bella shakerata e otterrete la trama di questo imperdibile film
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Sulla Via della Seta di Carla Diamanti ricette “interpretate” da chef Filippo Cogliandro
Un libro, una cosa preziosa che ti fa viaggiare, sognare, pensare….un libro è una sorta di amore.
Le Pavoniere Golf&Country Club 18 ottobre 2024
Leggere è un dono. Ci arricchisce, ci emoziona e ci fa viaggiare con la fantasia verso nuovi mondi. Un libro è un’opportunità per crescere, provare empatia e ampliare le nostre prospettive. “Comunicare” il libro, cosa c’è di più bello, appagante, sedersi intorno a una tavola, con una bella compagnia, accompagnati da ricette studiate, semplici, una serie di proposte di piatti abbinati a un buon vino e parlare del libro, presentato dall’autore.
Nel titolo della collana ‘Leggere è un Gusto’, la Via della Seta diventa (anche) un percorso gastronomico
L’evento è organizzato da Lions Club Firenze Cosimo dei Medici presieduto da Marzia Cantini, Lions Club Firenze Impruneta San Casciano presieduto da Alessio Mecocci, Lions Club Firenze Palazzo Vecchio presieduto da Massimo Innocenti, Lions Club Sesto Fiorentino presieduto da Marco Baldinotti a Le Pavoniere Golf&and Country Club a Prato.
Tutti i soci costituiscono delle eccellenze nei loro ambiti professionali che, peraltro, sono i più vari e tra essi ricordiamo la medicina, la giurisprudenza, l’amministrazione statale e locale, il commercio, la ricerca universitaria e la cultura. Alcuni di loro sono stati insigniti del Melvin Jones Fellows, massimo riconoscimento lionistico. Molto importante è poi la coesione venutasi a creare tra i soci che, naturalmente, ha consentito e consente di servire al meglio la propria comunità e di soddisfare i bisogni umanitari attraverso il club.
Leggere è un gusto, la Via della Seta: L’autrice Carla Diamanti, giornalista esperta di turismo, rilegge Il Milione trasformandolo in un percorso di viaggio ricco di curiosità, scoperte e ricette di piatti tradizionali. Attraversare l’Asia del XIII secolo al seguito del più celebre viaggiatore di tutti i tempi. Arrivare in Cina, il Catai del Milione, oltrepassando l’immenso impero mongolo che si estendeva dal Mediterraneo al Mar Giallo guardando il mondo con gli occhi un ragazzo diciassettenne che per la prima volta lascia Venezia. Percorrere la Via della Seta rileggendo le pagine del libro in cui Marco Polo raccontò le proprie avventure e che fece da traccia molti esploratori, come Cristoforo Colombo.
Da qui parte il racconto di Carla Diamanti – travel coach, giornalista, divulgatrice e docente che al viaggio ha dedicato la sua vita personale e professionale – che in A tavola con Marco Polo ha scelto di unire alla cronaca de Il Milione aneddoti e ricette di piatti tradizionali raccolti nel corso delle sue esplorazioni dell’Oriente, dalla Giordania all’Iran, dall’Egitto al Giappone passando per Israele e Palestina, Marocco e Malesia.
Così il kibbeh fritto sirianio si declina nella versione Hamusta della cucina ebraica, o ancora in quella Ta’ameya che si assaggia per le strade del Cairo. Atraverso le pagine arriva a noi il profumo delle spezie della Malesia e dell’Iran, e quello del dolce qatayef di Ramadan. E l’ospitalità beduina è raccontata con la ricetta del mansaf. Dopo una sosta in Palestina, dove i Polo viaggiatori recuperarono l’olio del Santo Sepolcro da portare a Gengis Khan, l’autrice arriva in Giappone, l’arcipelago menzionato per la prima volta proprio da Marco Polo e riporta i lettori sulla strada di casa con i piatti di Laura Zavan ed Enzo Sposato, che da Venezia e Genova chiudono il cerchio delle vicende del Milione.
Guida letteraria e gastronomica, A Tavola con Marco Polo rilegge il testo classico utilizzando una chiave nuova, quella della cucina, che diventa lo strumento per esplorare gli orizzonti di un territorio vastissimo. Precetti e abitudini alimentari diventano lo spunto per curiosare fra le pieghe culturali di popoli che hanno vinto le distanze e creato ponti invisibili. Le ricette, raccolte intervistando uomini e donne che aprono le loro cucine e accolgono i lettori alle loro tavole, diventano l’esempio concreto di come le contaminazioni culturali superano i confini politici e geografici. superano i confini politici e geografici.
Partner dell’ evento
FILIPPO COGLIANDRO CHEF
Sesto Fiorentino Lions Club
La cucina è una sorta di amore, come l’arte, come la moda………perchè l’amore si trova nelle professioni che ci appassionano, nei prodotti, nelle persone. Ed è’ proprio con la natura che lo circonda e con i luoghi in cui è nato e vive, che Filippo Cogliandro coltiva un rapporto intenso, sempre in bilico fra attese e incontri, segni di appartenenza, ricordi che arrivano da lontano e ritornano in superficie, naturali e spontanei. il suo è un lavoro di alto artigianato, di ricerca di prodotti, di innovazione, di voglia di stupire, ma la sua terra, la Calabria, rimane sullo sfondo.
La storia civica di Filippo Cogliandro, classe 1969, inizia nei primi anni Ottanta, rifiutando di pagare il pizzo. In meno di un anno il ristorante va in crisi e per la burocrazia è troppo tardi per avere il fondo di solidarietà. Con l’aiuto di Don Ciotti e la sua Associazione Libera e del Prefetto Musolino inizia a investire, amplificando la comunicazione e provando a costruire, da quell’episodio, un percorso di comunicazione, educazione, aggregazione sulla base di valori etici, un percorso di economia vera e solida. Nel 2012 inventa le Cene della Legalità, rivolte alle scuole alberghiere, insegnando ad usare prodotti locali, servirsi direttamente da aziende sane, di piccola scala, costruire una cucina in cui tutti gli ingredienti siano “liberi”.
Con l’appoggio nei Service Club come i Lions, riceve nel 2017 il prestigioso Melvin Jones Fellowship Award. Nel 2014 il Direttore Giorgio Mulè lo chiama a curare la Food Experience di Panorama d’Italia, tour di eventi del settimanale; questo lo porta un giorno a Mattino Cinque e da qui prende il via la storia di Filippo, insignito dal Premio Borsellino nel 2016, insegnando cucina di territorio, piatti della tradizione, ma soprattutto prodotti fatti dal meglio che un territorio può offrire in termini di qualità anche imprenditoriale, di giustizia, di trasparenza. Ma Filippo è amato anche per la sua generosità, facendosi affidare dal Tribunale dei minori 2 ragazzi arrivati dal Gambia e dal Senegal, curando la loro formazione, oggi sono diventati cuochi dell’Associazione Italiana cuochi.
www.filippocogliandrochef.it
Un grande chef, un’autrice giramondo e un libro……
A tavola con Marco Polo, sulla via della seta, possiamo scoprire gli intrecci gastronomico-letterari del libro di Carla Diamanti interpretati dalla cucina di Filippo Cogliandro che ha inteso ricreare, con la sua tavola, un viaggio immaginario di arte e di colori, dove cibo e letteratura si intrecciano nelle opere dei grandi autori, assaporando le delizie descritte nei libri per di comprendere a fondo l’importanza del cibo nelle storie e di poter ricreare quei piatti con la sua cucina. esplorando l’Italia, le Regioni, le città, ricette e menu a tema per vivere un’esperienza culinaria unica.
Carla Diamanti, “esprit nomade”, Travel Coach®, giornalista, divulgatrice di turismo, autrice di guide e docente universitaria di progettazione turistica e cultura del viaggio. Appassionata di luoghi e culture, viaggiatrice instancabile, è co-fondatrice con il Leone Verde Edizioni del concept di viaggi virtuali Safar con Carla, diventato strumento di promozione territoriale, portato anche nelle scuole e nelle case di riposo.
Ha viaggiato più volte in oltre 60 Paesi del mondo, ha vissuto negli Stati Uniti, in Medio Oriente, Haiti e in giro per l’Europa. Vive a Parigi, dove è Consigliere della Stampa Estera, membro dell’Association des Journalistes de Tourisme e della giuria internazionale del Prix de la Villégiature.
Nel Direttivo dell’associazione DIRE (Donne Italiane Rete Estera), contribuisce a promuovere in Francia la cultura italiana.
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Food Mood
Giornata mondiale dei sogni: le bibite Sanpellegrino la celebrano con un cocktail che invita a seguire con coraggio le proprie aspirazioni
Published
2 mesi agoon
24 Settembre 2024By
DailyMood.itÈ Sweet Harmony il drink con cui le Bibite Sanpellegrino celebrano il World Dream Day, il 25 settembre, e invitano a non perdere di vista i propri sogni e desideri
“Se puoi sognarlo, puoi farlo” così Walt Disney definì l’universo dei sogni, scintille di ispirazione che spingono ad immaginare un futuro migliore. Questo 25 settembre, in occasione del World Dream Day, le Bibite Sanpellegrino invitano ad inseguire e concretizzare le proprie aspirazioni e passioni con Sweet Harmony, il nuovo cocktail pensato dalla bartender di Gunè (Cocktail Bar di Firenze) Eleonora Romolini, che attraverso le sue sfumature e i suoi profumi guida in un viaggio alla scoperta di sé stessi. Protagonista del cocktail è Tonica Sanpellegrino, la cui frizzantezza si sposa alle note floreali del tè alla violetta e ai toni caldi dello zafferano in un mix di sapori che incontra anche ingredienti come la mela e il biscotto. Un cocktail che cattura l’essenza dei sogni già dal primo sguardo: il vivace colore viola che lo caratterizza, infatti, associato storicamente al mistero e all’immaginazione, richiama la dimensione onirica dove i sogni si mescolano alla realtà.
Il World Dream Day, creato nel 2012 da Ozioma Egwuonwu, motivatrice ed educatrice americana, è stato istituito proprio per sensibilizzare sull’importanza dei sogni come fonte di ispirazione e di cambiamento, con l’intento di sottolineare quanto questi possano influenzare positivamente la realtà e il benessere di ognuno. Oggi i sogni sono espressi attraverso le aspirazioni personali e professionali, le idee più originali e rivoluzionarie ma sono anche strumenti di introspezione che permettono di esplorare il proprio subconscio e affrontare emozioni e desideri.
Il nuovo cocktail proposto da Bibite Sanpellegrino si ispira proprio alla realizzazione dei sogni e soprattutto al coraggio di osare. Ecco perché è realizzato con un mix di ingredienti ricercati – e miscelati in modo innovativo – che offrono un gioco di contrasti unico al palato. Si tratta, inoltre, di una creazione analcolica che segue il trend della Sobrietà all’italiana, tendenza coniata dal brand lo scorso anno che punta proprio alla sobrietà come stile di vita.
Come il nome stesso suggerisce, Sweet Harmony offre una combinazione di sapori dolci e avvolgenti. Il gusto di Tonica Sanpellegrino, infatti, si combina armoniosamente con i delicati accenti floreali del Tanqueray infuso nel tè alla violetta. La calda ricchezza dello zafferano aggiunge invece una dimensione di profondità e complessità, mentre un tocco di mela e biscotto completa il profilo di sapore con una dolcezza avvolgente e morbida. A chiudere il cocktail sono poi alcuni petali di fiordaliso posti come guarnizione.
“Questo cocktail rappresenta un percorso fatto di tappe che mi hanno stimolato e spinto a perseguire i mie sogni – dichiara Eleonora Romolini, bartender di Gunè Firenze – Sweet Harmony è un cocktail complesso ma che insegna ad avere coraggio ed osare per ciò che si ha a cuore”
Per preparare il cocktail basterà unire il Tanqueray analcolico, infuso nel tè alla violetta, all’Honey mix a base di mela e zafferano – un composto di miele realizzato unendo l’ingrediente ad acqua calda, succo di mela e pistilli di zafferano. Occorrerà poi aggiungere un vasetto di yogurt e del limone, insieme a due cucchiai di biscotti sbriciolati per dare un tocco in più di sapore e, quando lo yogurt si sarà addensato, filtrare il composto con una superbag o un filtro di carta. Infine, una volta versato il drink nel mixing glass, basterà diluirlo con Tonica Sanpellegrino e aggiungere come guarnizione finale alcuni petali di fiordaliso.
SWEET HARMONY
Ingredienti
- Tanqueray 0% infuso tè alla violetta 40ml
- Honey mix mela e zafferano 15ml
- Proteine al biscotto 2 barspoon
- Fat-wash allo yogurt
- Tonica Gusto Classico Sanpellegrino
- Petali di fiordaliso come guarnizione
Preparazione
Lasciare in infusione il Tanqueray analcolico nel tè alla violetta per un’ora e mezza e filtrare il composto. Unirlo successivamente all’Honey mix a base di mela e zafferano. Aggiungere un vasetto di yogurt, del limone e due cucchiai di proteine al biscotto e, una volta che lo yogurt si sarà addensato, filtrare il composto con una superbag o un filtro di carta. Infine, versare il drink nel mixing glass, diluirlo con Tonica Sanpellegrino e aggiungere come guarnizione finale alcuni petali di fiordaliso.
Per creare l’honey mix, invece, occorrerà versare in un contenitore il miele, aggiungere acqua calda e il succo di mela, e miscelare con il barspoon finché il miele non si sarà completamente sciolto. Per completare il composto, aggiungere anche alcuni pistilli di zafferano.
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Food Mood
Ultime sere d’estate: i migliori bar con viste eccezionali in giro per l’Italia
Published
2 mesi agoon
17 Settembre 2024By
DailyMood.itCon l’avvicinarsi della fine dell’estate, non c’è modo migliore di vivere le ultime serate calde che sorseggiare un cocktail davanti a un panorama incantevole. Che vi troviate nel cuore pulsante di Milano, immersi nella storia rinascimentale di Firenze, avvolti dall’energia senza tempo di Roma, cullati dalla placida bellezza di Venezia o coccolati dal lusso delle coste sarde, le straordinarie proprietà Hyatt vi offrono lo scenario ideale per rendere indimenticabili le ultime notti estive.
Il Tornabuoni, Firenze: con un leggiadro battito d’ali, si sale in alto nel cielo per osservare Firenze e i suoi antichi tetti. The Butterfly Terrace offre un’esperienza mozzafiato: un orizzonte di storia ineguagliabile da godere in totale relax, accompagnato da cocktail d’autore e vini prestigiosi. Il Butterfly è un’oasi sospesa in cui incontrarsi e conversare, mentre il sole tramonta con riflessi dorati sullo skyline delle antiche dimore fiorentine. Lasciatevi cullare dal jazz e godetevi la terrazza fino all’ultimo giorno d’estate.
Hyatt Centric, Milano: per una vista mozzafiato sullo skyline di Milano, l’Organics SkyGarden, è il luogo ideale. Immerso in un giardino urbano sospeso, ad un’altezza di 40 metri, questo spazio open-air regala momenti di pura evasione dalla frenesia cittadina. Gustate cocktail creativi e bevande organiche, curate dai mixologist del bar, mentre osservate la città cambiare colore sotto il cielo serale. Perfetto per un aperitivo estivo al tramonto o una serata rilassante tra amici.
The Tribune, Roma: La Terrazza Borghese è una delizia culinaria e visiva che, anche negli ultimi giorni d’estate, offre ai suoi ospiti un’inebriante combinazione di viste panoramiche e maestria nell’arte della mixology. Questa terrazza gioiello offre una vista mozzafiato sulla lussureggiante Villa Borghese e sull’iconico skyline di Roma, che si trasforma quando lo splendido tramonto sfuma in un tappeto scintillante sotto il cielo notturno. Il Bubbles Bar della terrazza, nascosto nell’angolo nord, serve cocktail frizzanti preparati da esperti mixologist che completano perfettamente lo spettacolo visivo. Sia che si assapori il cocktail “Borghese”, una miscela rinfrescante di Campari, Aperol, Americano Cocchi e Crodino, o uno Spritz, ogni sorso viene esaltato dall’ambiente sublime, creando un’esperienza indimenticabile che cattura l’essenza dell’eleganza romana.
Hyatt Centric Murano, Venezia: Il Rivalonga Bar, affacciato sul Canal Grande di Murano, offre un ambiente sofisticato per gustare “cicchetti” locali e spritz rinfrescanti. Con le sue calme tonalità di blu e l’ambiente rilassante, è il luogo perfetto per un drink in relax in Laguna.
7Pines Sardinia: Al Capogiro Bar, la vista mozzafiato sulla baia è pari solo alla maestria dei cocktail. L’arredamento esalta la complessità e il fascino della tessitura sarda con un intrigante tocco moderno, ma gli occhi sono inevitabilmente attratti dal mare, che offre un panorama in continuo mutamento. Che si tratti di un aperitivo al tramonto o di un calice sotto le stelle, questo locale unisce l’eleganza sarda a uno scenario marino mozzafiato.
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