“MARYLING University, finding the new you”: un manifesto e insieme una dichiarazione di intenti quella racchiusa nella SS24 di MARYLING che riflette i momenti di trasformazione della vita, racchiudendo le esperienze che derivano dall’avventurarsi nell’ignoto, dalla curiosità e dalla libertà di esplorare.
È proprio la personale esplorazione dell’esistenza portata avanti dagli artisti contemporanei a farsi chiave di lettura dell’ispirazione del brand, che fa leva tanto su icone pop come Britney Spears che su protagonisti del milieu artistico – Michael Landy, Tracey Emin, Magdalena Abakanowicz – capaci di rileggere le proprie vite con un filtro personale ad alto tasso di spettacolarità. E con l’ausilio, naturalmente, di scultura e pittura, fotografia e ricamo, ma anche distruzione e fermo immagine di istanti vissuti e ricreati. È qui che il percorso del singolo artista, la sua visione giocosa e nostalgica insieme, il coté emotivo mai slegato dalla pratica crea un archetipo dell’esperienza universitaria, in cui c’è posto tanto per la reinvenzione di sé che per la nostalgia del passato.
Ideale punto di partenza è Break Down, l’opera -performance che ha portato alla ribalta Michael Landy, incentrata sulla distruzione di tutti i suoi beni in un’ideale indagine sulle reali necessità di ognuno, a cui si rifanno i look chiave della proposta di MARYLING. L’audacia dell’artista è stata incanalata nell’ardimentoso collage di stampe che caratterizza la collezione, oltre a suggerire quell’idea di cura e di rispetto per sé tipica della donna MARYLING il cui guardaroba riflette la sua identità.
Sono inaspettate combinazioni di colori tra il grigio elefante, il giallo narciso e l’indaco, accesi da accenti al neon, a essere incorniciati da tonalità più scure e dal classico bianco e nero. Strisce ispirate alla cravatta sono applicate, come stampe, sugli orli mentre texture organiche di maglia caratterizzate da diamanti geek chic e chevron utilizzano cachemire, mohair e lana come base. E ancora il tocco vintage della collezione continua nella seta stampata, la georgette e il raso, dai colori vivaci che omaggiano il tempo passato e la novità stessa insita nel nuovo. Le forme sono sartoriali ed essenziali, spesso abbinate alla seta multicolor mentre gli abiti sono stratificati e danno vita a combinazioni eclettiche. C’è poi chiaro il concetto stesso di riutilizzo che allude allo straordinario processo di creazione dell’identità. Una collezione che sovverte le aspettative invitando a una giocosa reinvenzione di sé.