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Paraventi presso Fondazione Prada

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Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries” è il titolo dato ad una esposizione curiosa, che si sviluppa su due piani presso la Fondazione Prada di Milano sotto il segno del concetto di essere “liminali” e visitabile dal 26 ottobre al 22 Febbraio 2024.  E varcando la soglia del podium della Fondazione Prada sicuramente si passa una soglia, un limite, tra un davanti ed un dietro in perenne dialogo ed ascolto, tra coscienza e percezione che diventa, a tratti, subliminale. Molti gli artisti che hanno partecipato a questo progetto e che sono  Alvar Aalto, Carla Accardi, Kai Althoff, Atelier E.B (Beca Lipscombe & Lucy McKenzie), Kamrooz Aram, Francis Bacon, Giacomo Balla, Hernan Bas, Lisa Brice, Marc-Camille Chaimowicz, Tony Cokes, William N. Copley, Pedro de Villegas, Jim Dine, Marlene Dumas, Charles and Ray Eames, Elmgreen & Dragset, Cao Fei, Isa Genzken, Duncan Grant, Eileen Gray, Wade Guyton, Kenneth Halliwell, Anthea Hamilton, Mona Hatoum, David Hockney, Josef Hoffmann, Pierre Jeanneret, Joan Jonas, William Kentridge, Yves Klein, Le Corbusier, Sol LeWitt, Shuang Li, Goshka Macuga, René Magritte, Kerry James Marshall, Takesada Matsutani, Małgorzata Mirga-Tas, William Morris and Elizabeth Burden, Chris Ofili, Laura Owens, Lê Phổ, Pablo Picasso, Jean Prouvé, Man Ray, Ed Ruscha, Betye Saar, Watanabe Shikō, Tiffany Sia, Lorna Simpson, John Stezaker, Keiichi Tanaami, Wu Tsang, Luc Tuymans, Cy Twombly, Francesco Vezzoli, Carrie Mae Weems, Franz West, T. J. Wilcox, Chen Zhifo.

Fondazione Prada è da sempre scrigno prezioso per mostre inedite e con ampie vedute e questa mostra colletiva sotto il segno dei paraventi lo dimostra. In questo caso ampia è anche l’esposizione che propone paraventi per una mostra curata da Nicholas Cullinan che getta sicuramente un ponte tra Oriente ed Occidente che si indagano, si avvicinano in traiettorie inedite, per poi allontanarsi attraverso concetti che diventano una sorta di mood, come quello di “liminalità”,appunto.

Ma non solo, i paraventi presso Fondazione Prada per questa mostra, indagano la storia umana che interpreta e spesso cela i suoi accadimenti e storie dal 17 esimo secolo fino al 21 esimo. Ed ecco cosi, significante e significati dei paraventi appartenuti a Generali del 17 esimo e 18 secolo, con veri capolavori del 19 esimimo secolo, fino a quelli del 21 esimo secolo, dipinti con tematiche Queer. In questo modo e con molto altro sia che si tratti di disegni, scotch, acquarelli, adesivi , pittura o audiovisivi proiettati, ripercorrendo le traiettorie di reciproche contaminazioni su un oggetto che rimane sempre lo stesso e con la stessa identica funzione di sempre (offrire un davanti ed un dietro, un prima ed un dopo, un ora ed un mai) , ecco che gli sguardi si perdono  tra i capolavori dell’ Oriente  che fu e di un Occidente in ascolto di se stesso, ma che parlano anche di processi umani, di ibridazione tra le arti visive, anticipando e usando diverse forme d’arte, come fossero mondi possibili.

Storie di uomini e donne che dipinti sui paraventi, ne offrono interpretazioni e spunti, quegli inediti punti di vista da vedere sia davanti che dietro un paravento, o come vere e proprie intuizioni, che arrivano a collaborazioni tra designer e artisti nel 21 secolo dove il reatro scompare, quasi non interessasse più a nessuno, per fare spazio a un “davanti” sempre più colorato ed evidente. Infine, la creazione di opere inedite. I paraventi che più rappresentano quel concetto di liminalità che si diceva e diventano una sorta di soglia da attraversare. Spesso  soglia solo immaginaria, fra due condizioni, in senso letterale e metaforico, ma che con il circuito del piano terra ideato dallo studio di architettura SANAA, nel  podium  il circuito si diceva , in pexiglass, ricorda al visitatore quanto si sia costretti ad attraversa, a superare barriere, come spesso succede tra discipline, culture e mondi diversi grazie in questo caso a 70 paraventi diversi , 15 ideati dei quali e realizzati appositamente.

Ma quindi, come dice il curatore della mostra, cosa non questi paraventi? “Pittura o scultura? Arte o complemento d’arredo? Elemento utilitaristico oppure ornamentale? Decorativo, funzionale, architettonico o teatrale? Questa mostra esamina con un approccio innovativo gli interrogativi e i paradossi che circondano la storia dei paraventi, una storia di migrazione culturale (da Oriente a Occidente), di ibridazione (tra forme d’arte e funzioni diverse) e di ciò che viene celato e rivelato. La nostra ricerca svelerà come questa storia e il suo manifestarsi nel presente coincidano con la storia di oggetti liminali e della liminalità stessa, in un processo di superamento delle rigide distinzioni e gerarchie tra le diverse discipline dell’arte e dell’architettura, della decorazione d’interni e del design”.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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