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La superficie dell’abito come uno spazio mobile per Maria Calderara

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E’ la parola “spazio”, fatto di eleganza sensibile, la vera sintesi della collezione, bella, di Maria Calderara durante questa MFW presso il suo showroom milanese. La collezione, come dice il nome stesso, “touch”, evoca una piccola promessa mantenuta: quello di creare spazio fuori e dentro di sè attraverso la vestibilità: la superficie dell’abito, di un abito, come uno spazio “mobile”, spesso citato, insomma, anche con la presenza di una statua vivente su di un piedistallo che ben in mostra di sè, rassicura sul senso dell’essere se stessi, anche semplicemente nel gesto della scelta di un abito. Come il talento stesso da mettere in mostra: che siano abiti, pantaloni, capi spalla o gioielli. O arte vera. Come quella di Pietro Manzoni.

Piero Manzoni e la sua arte in mostra come a dimostrare in questo continuo dialogo con la collezione “dove le pieghe si possono aumentare e diminuire, a seconda di chi li indossa”. Un mood voluto , quello dello spazio, forse per rendere le creazioni ancora più intense, sperimentali, espressive, come l’idea che le ha create. Addirittura spesso volutamente spiegate: una presentazione di moda di tutto rispetto ma totalmente inedita nella forma, nel nome anche di un grande artista come Pietro Manzoni, che non solo è evocato, ma citato ,ricercato, che diventa il “faro” e lo specchio per questa collezione con le sue opere esposte nella stessa stanza come in una mostra ma che dialogano con la collezione primavera/estate 25, all’insegna dell’arte più pura e sincera, per rendere sempre più inafferrabile ed evocativa la scelta di un volume di un taglio, di una cucitura. Di un modo di “abitare” lo spazio di un abito indossato. Una collezione, insomma, del tutto evocativa, come solo la superficie di un’abito che si mostra come tela bianca, può significare e fare.
Maria Calderara Molto lontana dal vortice a cui si è abituati durante la Fashion Week a Milano, complice forse il tempo, offre in questa presentazione nello showroom i colori di questo mondo attuale: fatto di bianchi profondi e di neri (e di profondi rossi), ma che diventa ancora più amplificato dalla luce del lucernaio che si riflette sulle opere di Manzoni e che si ritrova poi in dialoco con il bianco delle creazioni che “esplode” sulle grucce nere, o i tessuti e gli abiti che vengono esposti su tele. Una presentazione che è anche mostra e che sarà visitabile sino al 1 ottobre, resa possibile grazie alla collaborazione di Fondazione Piero Manzoni e Rosalia Psqualino di Marineo. La collezione “Touch” della Calderara è una proposta di eleganza sensibile per una donna moderna insomma, padrona di ciò che è quotidiano e che rende una donna, qualsiasi donna, bella.
In questa bellezza, che si esprime nelle opere di Piero Manzoni appieno, la nuova collezione di Maria Calderara abbraccia l’ignoto di questi anni con uno stile rassicurante . anche nei gioielli. La superficie dell’abito come uno spazio mobile da “abitare” con il proprio corpo, la propria personale fisicità. Perchè dare spazio al proprio essere è la chiave (rassicurante) per stare al mondo in questi tempi cosi confusi. E chissà. forse anche per goderne appieno.
di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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Sfilate

Chiara Boni Le Petite Robe -SS 2025

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Se mi chiedessero sotto quale cielo la mente umana ha sviluppato al meglio alcuni dei suoi doni più preziosi, ha riflettuto più profondamente sui più grandi problemi della vita e ha trovato soluzioni, indicherei l’India”. –
Max Müller

Un meraviglioso viaggio attraverso il continente indiano.

Per la stagione Primavera/Estate 2025, CHIARA BONI La Petite Robe intraprende un viaggio avventuroso, ma chic, attraverso l’India trovando ispirazione nel ricco e splendido patrimonio culturale del Paese e nella sua natura rigogliosa.

Tonalità speziate e terrose, come il giallo zafferano, il pesca, l’arancio e il tabacco, trovano posto accanto a vivaci sfumature di acquamarina, turchese, smeraldo e rosa, che evocano le gemme preziose e opulente di Jaipur.

La tradizione della stampa woodblock, tipica dell’India, ispira i vivaci motivi grafici, mentre antichi motivi di scialli ritornano nelle stampe paisley. Fiori lussureggianti sono resi con un appeal artistico, aggiungendo un tocco femminile e giocoso.

Mentre il tessuto in jersey, elastico e compatto, caratteristico del brand, rimane al centro della collezione, – anche stampato in modo da imitare il lino e il suede, – questa stagione il marchio introduce una serie di nuovi tessuti.

Un leggero cotone elasticizzato con finitura tecnica viene utilizzato per camicie e completi dal look safari, mentre un altro cotone stretch, ispirato all’abbigliamento da lavoro, è impiegato per impeccabili tailleur arricchiti da impunture grafiche.

Il cotone elasticizzato è anche il protagonista della capsule The Great White Shirt, che include una selezione di camicie impreziosite da fiori 3D.

Trasmettendo estrema fluidità e leggerezza, lo chiffon viene impiegato per abiti eterei, mentre abiti drappeggiati con un vibe anni Settanta sono realizzati in una lycra simile alla seta o in jersey leggero.

Aggiungendo scintillio alla collezione, i modelli arricchiti da paillettes o in lurex sono pensati per ballare sotto al cielo stellato nelle notti indiane.

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ARTHUR ARBESSER_SS 25

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Perché continuare a ideare nuovi vestiti? È una domanda che ci poniamo continuamente in studio.
Il “problema” è che, attraverso i colori, le stampe e i tessuti, percepiamo una grande gioia, apparentemente infinita. Sarebbe quindi davvero molto di!cile rinunciare alle idee, smettere di creare nuove collezioni e storie.
Ci sembra invece più giusto lavorare su collezioni il più piccole e compatte possibile, immaginandole come un messaggio gentile, intimo e completamente svincolato da pensieri legati al marketing.
Essere una realtà piccola, ma indipendente, regala un impagabile senso di libertà e conferma la possibilità di mantenere il “fare vestiti” una passione-progetto, genuina e giocosa, che non danneggi o invada eccessivamente l’ambiente circostante.

Come sempre, ci sediamo insieme in studio e pensiamo a una storia.
Come spesso accade, l’ispirazione viene dalle persone che ci circondano. Questa volta le mani a”usolate ed espressive del nostro stagista Francesco sono diventate il punto di partenza. Le abbiamo fotografate e, successivamente, trasformate in una stampa.

Sono le mani l’elemento chiave della collezione Spring25. Le mani possono raccontare molto: attraverso la creazione e l’espressione, il contatto fisico, i piccoli gesti o gli atti di gentilezza, come regalare un fiore.

Le mani della Spring25 non si limitano a un semplice tessuto: vogliono rappresentare la capacità di plasmare attivamente il mondo.

Una classica grafica vichy, astratta e a spina di pesce, rimanda al più tradizionale degli immaginari domestici – ricorda forse un canovaccio da cucina o il parquet con intarsi in legno delle case dei nonni, ma attraverso giochi di trasparenze con il tulle, mussole di cotone increspate e minuscoli plissé sovrapposti, queste grafiche apparentemente conservatrici rinascono.
Il tffetà, dall’aspetto elegante e regale, viene utilizzato per piccoli top estivi, abiti a colonna in plissé o grandi gonne da ballo, rifinite però con una comoda fascia elastica in vita.

Il cotone giapponese gessato, in bianco e nero, rappresenta invece, all’interno dei colori e dei movimenti vivaci della collezione, una pausa piacevole e lineare.
Vecchie fiches da poker colorate sono diventate gioielli, mentre cappelli e scarpe sono stati realizzati con vecchi tessuti per tende.
Questi esperimenti, quelli del nostro laboratorio creativo e ingenuo, sono qualcosa che ci sta particolarmente a cuore.
La moda è ormai un’industria dove numeri e dimensioni sembrano essere ciò che più conta, ma per noi il piccolo è giusto, il piccolo è saggio.

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MFW – Sportmax Primavera-Estate 2025

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La collezione SS25 è dedicata alla maestria artigianale di Sportmax. Un esercizio di intuizione e precisione, innovazione e rigore, questa collezione celebra il processo creativo e la versatilità innata che definisce Sportmax.
Volumi spontanei che avvolgono il corpo, le silhouette esplorano una fluidità scultorea che unisce expertise e funzionalità.

Nel cuore della Pinacoteca di Brera, questa collezione trova una risonanza unica che la lega ai ricchi e stratificati patrimoni dell’arte italiana. Un rifugio per aspiranti artisti e maestri allo stesso tempo, la sua arena di sculture centenarie si affaccia sulla passerella bianca in un attrito tra massimalismo e minimalismo che rivela il tono mutevole della narrativa Sportmax.
Mentre il flusso di silhouette monocromatiche riempie lo spazio, una paletta erosa di tonalità minerali – acquamarina, sabbia, quarzo citrino, rubino – illuminano la processione di ensembles bianco e nero, riecheggiando i dettagli decorativi del cortile neoclassico.

In un unico colpo di mano scultoreo, maglie architettoniche dal taglio morbido emergono dalle curve del corpo e abbracciano il suo movimento. In tutto ciò, trasparenze asimmetriche e giochi di layering creano un’energia ottica che vivifica il suo linguaggio. Accostati ai polsini e orli allungati, una serie di accessori prismatici e ricami di cristallo evocano la libertà di un corpo in movimento.
La Soffy bag, una morbida borsa a forma di cuscino, con la caratteristica chiusura a “S”, fa il suo debutto in passerella in nuovi colori.
Da capispalla strutturati, a classici in denim o abiti in pelle, la dedizione ai tessuti leggeri e malleabili esprime le evoluzioni tecniche al centro del nuovo guardaroba Sportmax.

In un inno alla primavera, scollature e spacchi profondi rivelano una femminilità audace. Basata su un rinnovato vocabolario di forme, texture e colori, la collezione invita all’infinita sensualità dell’essenziale.

Make up: Yadim Carranza
Hair: created by Olivier Schawalder with WELLA
Music: Teho Teardo

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