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Sfilate

BLAZÉ Milano | Collezione Primavera/Estate 2025, Fleur de Sable

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Lontana dalle certezze stolide, incline ad esplorare le infinite possibilità che la stagione calda offre: per l’estate 2025 la donna BLAZÉ Milano si muove tra le isole del Mediterraneo, spingendosi al confine tra Europa e Oriente, tra apollineo e dionisiaco.

Osservando l’azzurro dell’acqua che si fonde con il cielo terso, rivolge lo sguardo all’orizzonte, indossando la camicia Gaia colorata di un rosa antico che si intreccia in vita, avvolgendosi al corpo.

Amante delle texture inattese, capaci di creare illusioni ottiche e schiudere nuove opportunità, si muove tra le rovine di antichi santuari, giocando con le ombre proiettate dalle colonne doriche, nel bolero Shamo, presentato nel tessuto Gipsy Moth, una particolare combinazione di materiali che ricorda gli intrecci della rafia, regalando al capospalla una mano lucida, quasi a sembrare una trama artigianale. Nella stessa texture si declina la gonna Appaloosa, mini svasata sul fondo con abbottonatura centrale, mentre il lino si arricchisce di leggere venature fiammate, trasportandosi su raffinati abiti chemisier. Attenta a sintonizzarsi con colori e umori del luogo, la palette cromatica di stagione predilige colori naturali, mandorlati, nocciola, burro e rosa antico, con delle eccezioni riservate al rosso corallo, nel quale si accendono camicie cropped, pantaloni Basque con pence frontali e fascia sartoriale in vita, così come vestiti sottoveste Novalis in misto raso e viscosa, adatti alle serate nelle quali la donna Blazé si muove da sola tra i locali della città vecchia, sedendosi al bar per ordinare un Paloma. Le gonne, rigorose eppure seducenti, sembrano allacciarsi in vita, a ricordare la foggia di un pareo, come nel caso della Konik, gonna midi con profondo spacco centrale in una viscosa lucida, con la consistenza tattile suadente del raso.

Abbastanza incurante delle regole che tentano di definire il galateo sartoriale, mescola e confonde daywear e completi da sera, traduce il denim su una stampa maculata, indossa il Lovat blazer, monopetto a tre bottoni, sopra la pelle nuda, trasforma le camicie Berber nel tessuto Sheena Tan – una viscosa lucida che disegna un delicato motivo a quadri – in minidress e solletica il suo lato più femminile reinterpretando i motivi sartoriali con completi gessati nei toni dell’avana. Al posto delle più ingessate camicie, sotto i blazer indossa polo in seta e cotone, mentre, con la sua copia del libro illustrato di Georgia O’Keeffe sotto braccio, si muove tra i dedali delle strade intorno al porto vecchio.

Un’apparente nonchalance, la sua, che ripone fiducia nei dettagli precisi, minimali, ma capaci di delineare la sua personalità: le Smiley pocket che definiscono il brand fanno capolino sui blazer, così come nel Cleo bomber, eccezionalmente declinato su tessuto, invece che nella classica pelle. I bottoni in vinaigrette con effetto tartarugato hanno i bordi dorati a contrasto e sul centro, incisi al laser, si ritrovano i cavallucci protagonisti del logo del brand, come nella sahariana in suede.

E quando decide di brillare di luce propria, poco importa che sia giorno o sera, cocktail o colazione, sceglie la morbidezza delle paillettes color burro dell’Anytime blazer con bordi a contrasto e dei pantaloni Trombette, nuovo modello leggermente svasato sulla caviglia. Perché in estate, navigando nel Mediterraneo, tutto può succedere, e nessuno lo sa meglio di Blazé.

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Sfilate

Chiara Boni Le Petite Robe -SS 2025

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Se mi chiedessero sotto quale cielo la mente umana ha sviluppato al meglio alcuni dei suoi doni più preziosi, ha riflettuto più profondamente sui più grandi problemi della vita e ha trovato soluzioni, indicherei l’India”. –
Max Müller

Un meraviglioso viaggio attraverso il continente indiano.

Per la stagione Primavera/Estate 2025, CHIARA BONI La Petite Robe intraprende un viaggio avventuroso, ma chic, attraverso l’India trovando ispirazione nel ricco e splendido patrimonio culturale del Paese e nella sua natura rigogliosa.

Tonalità speziate e terrose, come il giallo zafferano, il pesca, l’arancio e il tabacco, trovano posto accanto a vivaci sfumature di acquamarina, turchese, smeraldo e rosa, che evocano le gemme preziose e opulente di Jaipur.

La tradizione della stampa woodblock, tipica dell’India, ispira i vivaci motivi grafici, mentre antichi motivi di scialli ritornano nelle stampe paisley. Fiori lussureggianti sono resi con un appeal artistico, aggiungendo un tocco femminile e giocoso.

Mentre il tessuto in jersey, elastico e compatto, caratteristico del brand, rimane al centro della collezione, – anche stampato in modo da imitare il lino e il suede, – questa stagione il marchio introduce una serie di nuovi tessuti.

Un leggero cotone elasticizzato con finitura tecnica viene utilizzato per camicie e completi dal look safari, mentre un altro cotone stretch, ispirato all’abbigliamento da lavoro, è impiegato per impeccabili tailleur arricchiti da impunture grafiche.

Il cotone elasticizzato è anche il protagonista della capsule The Great White Shirt, che include una selezione di camicie impreziosite da fiori 3D.

Trasmettendo estrema fluidità e leggerezza, lo chiffon viene impiegato per abiti eterei, mentre abiti drappeggiati con un vibe anni Settanta sono realizzati in una lycra simile alla seta o in jersey leggero.

Aggiungendo scintillio alla collezione, i modelli arricchiti da paillettes o in lurex sono pensati per ballare sotto al cielo stellato nelle notti indiane.

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ARTHUR ARBESSER_SS 25

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Perché continuare a ideare nuovi vestiti? È una domanda che ci poniamo continuamente in studio.
Il “problema” è che, attraverso i colori, le stampe e i tessuti, percepiamo una grande gioia, apparentemente infinita. Sarebbe quindi davvero molto di!cile rinunciare alle idee, smettere di creare nuove collezioni e storie.
Ci sembra invece più giusto lavorare su collezioni il più piccole e compatte possibile, immaginandole come un messaggio gentile, intimo e completamente svincolato da pensieri legati al marketing.
Essere una realtà piccola, ma indipendente, regala un impagabile senso di libertà e conferma la possibilità di mantenere il “fare vestiti” una passione-progetto, genuina e giocosa, che non danneggi o invada eccessivamente l’ambiente circostante.

Come sempre, ci sediamo insieme in studio e pensiamo a una storia.
Come spesso accade, l’ispirazione viene dalle persone che ci circondano. Questa volta le mani a”usolate ed espressive del nostro stagista Francesco sono diventate il punto di partenza. Le abbiamo fotografate e, successivamente, trasformate in una stampa.

Sono le mani l’elemento chiave della collezione Spring25. Le mani possono raccontare molto: attraverso la creazione e l’espressione, il contatto fisico, i piccoli gesti o gli atti di gentilezza, come regalare un fiore.

Le mani della Spring25 non si limitano a un semplice tessuto: vogliono rappresentare la capacità di plasmare attivamente il mondo.

Una classica grafica vichy, astratta e a spina di pesce, rimanda al più tradizionale degli immaginari domestici – ricorda forse un canovaccio da cucina o il parquet con intarsi in legno delle case dei nonni, ma attraverso giochi di trasparenze con il tulle, mussole di cotone increspate e minuscoli plissé sovrapposti, queste grafiche apparentemente conservatrici rinascono.
Il tffetà, dall’aspetto elegante e regale, viene utilizzato per piccoli top estivi, abiti a colonna in plissé o grandi gonne da ballo, rifinite però con una comoda fascia elastica in vita.

Il cotone giapponese gessato, in bianco e nero, rappresenta invece, all’interno dei colori e dei movimenti vivaci della collezione, una pausa piacevole e lineare.
Vecchie fiches da poker colorate sono diventate gioielli, mentre cappelli e scarpe sono stati realizzati con vecchi tessuti per tende.
Questi esperimenti, quelli del nostro laboratorio creativo e ingenuo, sono qualcosa che ci sta particolarmente a cuore.
La moda è ormai un’industria dove numeri e dimensioni sembrano essere ciò che più conta, ma per noi il piccolo è giusto, il piccolo è saggio.

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MFW – Sportmax Primavera-Estate 2025

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La collezione SS25 è dedicata alla maestria artigianale di Sportmax. Un esercizio di intuizione e precisione, innovazione e rigore, questa collezione celebra il processo creativo e la versatilità innata che definisce Sportmax.
Volumi spontanei che avvolgono il corpo, le silhouette esplorano una fluidità scultorea che unisce expertise e funzionalità.

Nel cuore della Pinacoteca di Brera, questa collezione trova una risonanza unica che la lega ai ricchi e stratificati patrimoni dell’arte italiana. Un rifugio per aspiranti artisti e maestri allo stesso tempo, la sua arena di sculture centenarie si affaccia sulla passerella bianca in un attrito tra massimalismo e minimalismo che rivela il tono mutevole della narrativa Sportmax.
Mentre il flusso di silhouette monocromatiche riempie lo spazio, una paletta erosa di tonalità minerali – acquamarina, sabbia, quarzo citrino, rubino – illuminano la processione di ensembles bianco e nero, riecheggiando i dettagli decorativi del cortile neoclassico.

In un unico colpo di mano scultoreo, maglie architettoniche dal taglio morbido emergono dalle curve del corpo e abbracciano il suo movimento. In tutto ciò, trasparenze asimmetriche e giochi di layering creano un’energia ottica che vivifica il suo linguaggio. Accostati ai polsini e orli allungati, una serie di accessori prismatici e ricami di cristallo evocano la libertà di un corpo in movimento.
La Soffy bag, una morbida borsa a forma di cuscino, con la caratteristica chiusura a “S”, fa il suo debutto in passerella in nuovi colori.
Da capispalla strutturati, a classici in denim o abiti in pelle, la dedizione ai tessuti leggeri e malleabili esprime le evoluzioni tecniche al centro del nuovo guardaroba Sportmax.

In un inno alla primavera, scollature e spacchi profondi rivelano una femminilità audace. Basata su un rinnovato vocabolario di forme, texture e colori, la collezione invita all’infinita sensualità dell’essenziale.

Make up: Yadim Carranza
Hair: created by Olivier Schawalder with WELLA
Music: Teho Teardo

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