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Arrosticini abruzzesi: trucchi e consigli per una cottura perfetta

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Gli arrosticini abruzzesi sono un piatto iconico della cucina tradizionale abruzzese, noto per la sua semplicità e gusto irresistibile. Nati nelle zone pastorali del Gran Sasso e della Maiella, gli arrosticini erano originariamente preparati dai pastori che utilizzavano pezzi di carne ovina, spesso di pecora matura, infilzati su spiedini di legno e cotti sulla brace.

Con il tempo, questa pratica è diventata una vera e propria tradizione culinaria, amata non solo in Abruzzo ma in tutta Italia. La preparazione degli arrosticini richiede pochi ingredienti ma molta cura, e il segreto del loro successo sta nella cottura. Ecco alcuni trucchi e consigli per una cottura perfetta.

Consigli preliminari per una cottura perfetta

La scelta della carne
Per ottenere arrosticini deliziosi, la qualità della carne è fondamentale. La carne di pecora è la scelta tradizionale, ma puoi utilizzare anche carne di agnello. Assicurati che la carne sia fresca e tagliata a cubetti di circa 1-1,5 cm. Un’alternativa valida è acquistare gli arrosticini abruzzesi già pronti da cucinare, direttamente online su siti come www.abruzzoarrosticini.it e assaporare il gusto autentico della carne di pecora abruzzese.

L’importanza della marinatura
Mentre gli arrosticini tradizionali non richiedono marinatura, puoi sperimentare con semplici marinature a base di olio d’oliva, rosmarino, aglio e un pizzico di pepe per aggiungere un tocco di sapore extra. Dopo la cottura, aggiungi un po’ di sale grosso e, se ti piace, una spruzzata di succo di limone. Questo esalterà il sapore della carne e darà un tocco di freschezza.

Metodi di cottura degli arrosticini

Per ottenere arrosticini perfetti, la scelta del metodo di cottura è fondamentale. Vediamo di seguito quali sono i metodi tradizionali e quali quelli alternativi per cuocere gli arrosticini.

La griglia tradizionale

Per una cottura davvero autentica, ti consigliamo di acquistare una canalina per arrosticini. Online si possono trovare diverse opzioni, dalle più economiche alle più professionali. Assicurati di scegliere una canalina di buona qualità, preferibilmente in acciaio inox, per garantire una lunga durata e una cottura ottimale. Questa griglia è lunga e stretta, perfetta per contenere gli spiedini di carne e garantire una cottura uniforme.

Ecco come procedere per la cottura su canalina:
1. Preparazione della griglia: Accendi la carbonella e lascia che si formi una buona base di brace. La temperatura ideale è quando la carbonella è rovente ma non emette più fiamme vive.
2. Posizionamento degli arrosticini: Disponi gli arrosticini sulla griglia, assicurandoti che siano ben distanziati tra loro per permettere una cottura uniforme.
3. Cottura: Cuoci gli arrosticini girandoli frequentemente. Questo aiuta a evitare che si brucino e garantisce che siano cotti in modo uniforme. Il tempo di cottura ideale è di circa 7-10 minuti, a seconda della grandezza degli spiedini.
4. Condimento: Durante la cottura, puoi spennellare gli arrosticini con un po’ di olio d’oliva e sale, per esaltarne il sapore.

Il barbecue

Se non hai a disposizione una canalina, puoi comunque utilizzare un normale barbecue. Ecco alcuni consigli per ottenere il miglior risultato possibile:
1. Preparazione del barbecue: Come per la griglia tradizionale, lascia che la carbonella raggiunga una temperatura elevata ma stabile.
2. Posizionamento degli spiedini: Posiziona gli arrosticini sulla griglia del barbecue, cercando di mantenere una distanza uniforme tra loro.
3. Controllo della cottura: Gira spesso gli spiedini per evitare che si brucino da un lato. Usa una pinza per questo compito, evitando di forare la carne con una forchetta, cosa che farebbe fuoriuscire i succhi rendendoli meno succosi.
4. Tempo di cottura: Mantieni il tempo di cottura tra i 7 e i 10 minuti, regolando in base alla grandezza degli arrosticini e alla temperatura del barbecue.

Il forno

Se non hai accesso a una griglia o un barbecue, puoi cuocere gli arrosticini anche nel forno, anche se il risultato non sarà esattamente lo stesso. Ecco come fare:
1. Preparazione: Preriscalda il forno a 220°C con la funzione grill attivata.
2. Disposizione: Disponi gli arrosticini su una teglia coperta con carta forno o alluminio, lasciando spazio tra uno spiedino e l’altro.
3. Cottura: Cuoci gli arrosticini per circa 10-12 minuti, girandoli a metà cottura per garantire un risultato uniforme. Puoi spennellare gli spiedini con un po’ di olio d’oliva e sale prima di infornarli.

Conclusione
Preparare gli arrosticini abruzzesi è un’arte che richiede passione e attenzione ai dettagli. Seguendo questi consigli e utilizzando una canalina per arrosticini, potrai portare a tavola un piatto tradizionale e gustoso, perfetto per qualsiasi occasione. Buon appetito!

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A tavola con Marco Polo

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Sulla Via della Seta di Carla Diamanti ricette “interpretate” da chef Filippo Cogliandro

Un libro, una cosa preziosa che ti fa viaggiare, sognare, pensare….un libro è una sorta di amore.
Le Pavoniere Golf&Country Club 18 ottobre 2024

Leggere è un dono. Ci arricchisce, ci emoziona e ci fa viaggiare con la fantasia verso nuovi mondi. Un libro è un’opportunità per crescere, provare empatia e ampliare le nostre prospettive. “Comunicare” il libro, cosa c’è di più bello, appagante, sedersi intorno a una tavola, con una bella compagnia, accompagnati da ricette studiate, semplici, una serie di proposte di piatti abbinati a un buon vino e  parlare del libro, presentato dall’autore.

Nel titolo della collana ‘Leggere è un Gusto’, la Via della Seta diventa (anche) un percorso gastronomico

L’evento è organizzato da Lions Club Firenze Cosimo dei Medici presieduto da Marzia Cantini, Lions Club Firenze Impruneta San Casciano presieduto da Alessio Mecocci, Lions Club Firenze Palazzo Vecchio presieduto da Massimo Innocenti, Lions Club Sesto Fiorentino presieduto da Marco Baldinotti a Le Pavoniere Golf&and Country Club a Prato.

Tutti i soci costituiscono delle eccellenze nei loro ambiti professionali che, peraltro, sono i più vari e tra essi ricordiamo la medicina, la giurisprudenza, l’amministrazione statale e locale, il commercio, la ricerca universitaria e la cultura. Alcuni di loro sono stati insigniti del Melvin Jones Fellows, massimo riconoscimento lionistico. Molto importante è poi la coesione venutasi a creare tra i soci  che, naturalmente, ha consentito e consente di servire al meglio la propria comunità e di soddisfare i bisogni umanitari attraverso il club.

Leggere è un gusto, la Via della Seta: L’autrice Carla Diamanti, giornalista esperta di turismo, rilegge Il Milione trasformandolo in un percorso di viaggio ricco di curiosità, scoperte e ricette di piatti tradizionali. Attraversare l’Asia del XIII secolo al seguito del più celebre viaggiatore di tutti i tempi. Arrivare in Cina, il Catai del Milione, oltrepassando l’immenso impero mongolo che si estendeva dal Mediterraneo al Mar Giallo guardando il mondo con gli occhi un ragazzo diciassettenne che per la prima volta lascia Venezia. Percorrere la Via della Seta rileggendo le pagine del libro in cui Marco Polo raccontò le proprie avventure e che fece da traccia molti esploratori, come Cristoforo Colombo.

Da qui parte il racconto di Carla Diamanti – travel coach, giornalista, divulgatrice e docente che al viaggio ha dedicato la sua vita personale e professionale – che in A tavola con Marco Polo ha scelto di unire alla cronaca de Il Milione aneddoti e ricette di piatti tradizionali raccolti nel corso delle sue esplorazioni dell’Oriente, dalla Giordania all’Iran, dall’Egitto al Giappone passando per Israele e Palestina, Marocco e Malesia.

Così il kibbeh fritto sirianio si declina nella versione Hamusta della cucina ebraica, o ancora in quella Ta’ameya che si assaggia per le strade del Cairo. Atraverso le pagine arriva a noi il profumo delle spezie della Malesia e dell’Iran, e quello del dolce qatayef di Ramadan. E l’ospitalità beduina è raccontata con la ricetta del mansaf. Dopo una sosta in Palestina, dove i Polo viaggiatori recuperarono l’olio del Santo Sepolcro da portare a Gengis Khan, l’autrice arriva in Giappone, l’arcipelago menzionato per la prima volta proprio da Marco Polo e riporta i lettori sulla strada di casa con i piatti di Laura Zavan ed Enzo Sposato, che da Venezia e Genova chiudono il cerchio delle vicende del Milione.

Guida letteraria e gastronomica,  A Tavola con Marco Polo rilegge il testo classico utilizzando una chiave nuova, quella della cucina, che diventa lo strumento per esplorare gli orizzonti di un territorio vastissimo. Precetti e abitudini alimentari diventano lo spunto per curiosare fra le pieghe culturali di popoli che hanno vinto le distanze e creato ponti invisibili. Le ricette, raccolte intervistando uomini e donne che aprono le loro cucine e accolgono i lettori alle loro tavole, diventano l’esempio concreto di come le contaminazioni culturali superano i confini politici e geografici. superano i confini politici e geografici.

Partner dell’ evento
FILIPPO COGLIANDRO CHEF

Sesto Fiorentino Lions Club
La cucina è una sorta di amore, come l’arte, come la moda………perchè l’amore si trova nelle professioni che ci appassionano, nei prodotti, nelle persone. Ed è’ proprio con la natura che lo circonda e con i luoghi in cui è nato e vive, che Filippo Cogliandro coltiva un rapporto intenso, sempre in bilico fra attese e incontri, segni di appartenenza, ricordi che arrivano da lontano e ritornano in superficie, naturali e spontanei. il suo è un lavoro di alto artigianato, di ricerca di prodotti, di innovazione, di voglia di stupire, ma la sua terra, la Calabria, rimane sullo sfondo.

 La storia civica di Filippo Cogliandro, classe 1969, inizia nei primi anni Ottanta, rifiutando di pagare il pizzo. In meno di un anno il ristorante va in crisi e per la burocrazia è troppo tardi per avere il fondo di solidarietà. Con l’aiuto di Don Ciotti e la sua Associazione Libera e del Prefetto Musolino inizia a investire, amplificando la comunicazione e provando a costruire, da quell’episodio, un percorso di comunicazione, educazione, aggregazione sulla base di valori etici, un percorso di economia vera e solida. Nel 2012 inventa le Cene della Legalità, rivolte alle scuole alberghiere, insegnando ad usare prodotti locali, servirsi direttamente da aziende sane, di piccola scala, costruire una cucina in cui tutti gli ingredienti siano “liberi”.

Con l’appoggio nei Service Club come i Lions, riceve nel 2017 il prestigioso Melvin Jones Fellowship Award. Nel 2014 il Direttore Giorgio Mulè lo chiama a curare la Food Experience di Panorama d’Italia, tour di eventi del settimanale; questo lo porta un giorno a Mattino Cinque e da qui prende il via la storia di Filippo, insignito dal Premio Borsellino nel 2016, insegnando cucina di territorio, piatti della tradizione, ma soprattutto prodotti fatti dal meglio che un territorio può offrire in termini di qualità anche imprenditoriale, di giustizia, di trasparenza. Ma Filippo è amato anche per la sua generosità, facendosi affidare dal Tribunale dei  minori 2 ragazzi arrivati dal Gambia e dal Senegal, curando la loro formazione, oggi sono diventati cuochi dell’Associazione Italiana cuochi.
www.filippocogliandrochef.it

Un grande chef, un’autrice giramondo e un libro……

A tavola con Marco Polo, sulla via della seta,  possiamo scoprire gli intrecci gastronomico-letterari del libro di Carla Diamanti interpretati dalla cucina di Filippo Cogliandro che  ha inteso ricreare, con la sua tavola, un viaggio immaginario di arte e di colori, dove cibo e letteratura si intrecciano nelle opere dei grandi autori, assaporando le delizie descritte nei  libri per di comprendere a fondo l’importanza del cibo nelle storie e di poter ricreare quei piatti con la sua cucina. esplorando l’Italia, le Regioni, le città, ricette e menu a tema per vivere un’esperienza culinaria unica.

Carla Diamanti, “esprit nomade”, Travel Coach®, giornalista, divulgatrice di turismo, autrice di guide e docente universitaria di progettazione turistica e cultura del viaggio. Appassionata di luoghi e culture, viaggiatrice instancabile, è co-fondatrice con il Leone Verde Edizioni del concept di viaggi virtuali Safar con Carla, diventato strumento di promozione territoriale, portato anche nelle scuole e nelle case di riposo.

Ha viaggiato più volte in oltre 60 Paesi del mondo, ha vissuto negli Stati Uniti, in Medio Oriente, Haiti e in giro per l’Europa. Vive a Parigi, dove è Consigliere della Stampa Estera, membro dell’Association des Journalistes de Tourisme e della giuria internazionale del Prix de la Villégiature.

Nel Direttivo dell’associazione DIRE (Donne Italiane Rete Estera), contribuisce a promuovere in Francia la cultura italiana.

www.carladiamanti.com

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Giornata mondiale dei sogni: le bibite Sanpellegrino la celebrano con un cocktail che invita a seguire con coraggio le proprie aspirazioni

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È Sweet Harmony il drink con cui le Bibite Sanpellegrino celebrano il World Dream Day, il 25 settembre, e invitano a non perdere di vista i propri sogni e desideri

Se puoi sognarlo, puoi farlo” così Walt Disney definì l’universo dei sogni, scintille di ispirazione che spingono ad immaginare un futuro migliore. Questo 25 settembre, in occasione del World Dream Day, le Bibite Sanpellegrino invitano ad inseguire e concretizzare le proprie aspirazioni e passioni con Sweet Harmony, il nuovo cocktail pensato dalla bartender di Gunè (Cocktail Bar di Firenze) Eleonora Romolini, che attraverso le sue sfumature e i suoi profumi guida in un viaggio alla scoperta di sé stessi. Protagonista del cocktail è Tonica Sanpellegrino, la cui frizzantezza si sposa alle note floreali del tè alla violetta e ai toni caldi dello zafferano in un mix di sapori che incontra anche ingredienti come la mela e il biscotto. Un cocktail che cattura l’essenza dei sogni già dal primo sguardo: il vivace colore viola che lo caratterizza, infatti, associato storicamente al mistero e all’immaginazione, richiama la dimensione onirica dove i sogni si mescolano alla realtà.

Il World Dream Day, creato nel 2012 da Ozioma Egwuonwu, motivatrice ed educatrice americana, è stato istituito proprio per sensibilizzare sull’importanza dei sogni come fonte di ispirazione e di cambiamento, con l’intento di sottolineare quanto questi possano influenzare positivamente la realtà e il benessere di ognuno. Oggi i sogni sono espressi attraverso le aspirazioni personali e professionali, le idee più originali e rivoluzionarie ma sono anche strumenti di introspezione che permettono di esplorare il proprio subconscio e affrontare emozioni e desideri.

Il nuovo cocktail proposto da Bibite Sanpellegrino si ispira proprio alla realizzazione dei sogni e soprattutto al coraggio di osare. Ecco perché è realizzato con un mix di ingredienti ricercati – e miscelati in modo innovativo – che offrono un gioco di contrasti unico al palato. Si tratta, inoltre, di una creazione analcolica che segue il trend della Sobrietà all’italiana, tendenza coniata dal brand lo scorso anno che punta proprio alla sobrietà come stile di vita.

Come il nome stesso suggerisce, Sweet Harmony offre una combinazione di sapori dolci e avvolgenti. Il gusto di Tonica Sanpellegrino, infatti, si combina armoniosamente con i delicati accenti floreali del Tanqueray infuso nel tè alla violetta. La calda ricchezza dello zafferano aggiunge invece una dimensione di profondità e complessità, mentre un tocco di mela e biscotto completa il profilo di sapore con una dolcezza avvolgente e morbida. A chiudere il cocktail sono poi alcuni petali di fiordaliso posti come guarnizione.

Questo cocktail rappresenta un percorso fatto di tappe che mi hanno stimolato e spinto a perseguire i mie sogni – dichiara Eleonora Romolini, bartender di Gunè FirenzeSweet Harmony è un cocktail complesso ma che insegna ad avere coraggio ed osare per ciò che si ha a cuore

Per preparare il cocktail basterà unire il Tanqueray analcolico, infuso nel tè alla violetta, all’Honey mix a base di mela e zafferano – un composto di miele realizzato unendo l’ingrediente ad acqua calda, succo di mela e pistilli di zafferano. Occorrerà poi aggiungere un vasetto di yogurt e del limone, insieme a due cucchiai di biscotti sbriciolati per dare un tocco in più di sapore e, quando lo yogurt si sarà addensato, filtrare il composto con una superbag o un filtro di carta. Infine, una volta versato il drink nel mixing glass, basterà diluirlo con Tonica Sanpellegrino e aggiungere come guarnizione finale alcuni petali di fiordaliso.

SWEET HARMONY

Ingredienti

  • Tanqueray 0% infuso tè alla violetta 40ml
  • Honey mix mela e zafferano 15ml
  • Proteine al biscotto 2 barspoon
  • Fat-wash allo yogurt
  • Tonica Gusto Classico Sanpellegrino
  • Petali di fiordaliso come guarnizione

 

Preparazione

Lasciare in infusione il Tanqueray analcolico nel tè alla violetta per un’ora e mezza e filtrare il composto. Unirlo successivamente all’Honey mix a base di mela e zafferano. Aggiungere un vasetto di yogurt, del limone e due cucchiai di proteine al biscotto e, una volta che lo yogurt si sarà addensato, filtrare il composto con una superbag o un filtro di carta. Infine, versare il drink nel mixing glass, diluirlo con Tonica Sanpellegrino e aggiungere come guarnizione finale alcuni petali di fiordaliso.

Per creare l’honey mix, invece, occorrerà versare in un contenitore il miele, aggiungere acqua calda e il succo di mela, e miscelare con il barspoon finché il miele non si sarà completamente sciolto. Per completare il composto, aggiungere anche alcuni pistilli di zafferano.

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Ultime sere d’estate: i migliori bar con viste eccezionali in giro per l’Italia

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Con l’avvicinarsi della fine dell’estate, non c’è modo migliore di vivere le ultime serate calde che sorseggiare un cocktail davanti a un panorama incantevole. Che vi troviate nel cuore pulsante di Milano, immersi nella storia rinascimentale di Firenze, avvolti dall’energia senza tempo di Roma, cullati dalla placida bellezza di Venezia o coccolati dal lusso delle coste sarde, le straordinarie proprietà Hyatt vi offrono lo scenario ideale per rendere indimenticabili le ultime notti estive.

Il Tornabuoni, Firenze: con un leggiadro battito d’ali, si sale in alto nel cielo per osservare Firenze e i suoi antichi tetti. The Butterfly Terrace offre un’esperienza mozzafiato: un orizzonte di storia ineguagliabile da godere in totale relax, accompagnato da cocktail d’autore e vini prestigiosi. Il Butterfly è un’oasi sospesa in cui incontrarsi e conversare, mentre il sole tramonta con riflessi dorati sullo skyline delle antiche dimore fiorentine. Lasciatevi cullare dal jazz e godetevi la terrazza fino all’ultimo giorno d’estate.

Hyatt Centric, Milano: per una vista mozzafiato sullo skyline di Milano, l’Organics SkyGarden, è il luogo ideale. Immerso in un giardino urbano sospeso, ad un’altezza di 40 metri, questo spazio open-air regala momenti di pura evasione dalla frenesia cittadina. Gustate cocktail creativi e bevande organiche, curate dai mixologist del bar, mentre osservate la città cambiare colore sotto il cielo serale. Perfetto per un aperitivo estivo al tramonto o una serata rilassante tra amici.

The Tribune, Roma: La Terrazza Borghese è una delizia culinaria e visiva che, anche negli ultimi giorni d’estate, offre ai suoi ospiti un’inebriante combinazione di viste panoramiche e maestria nell’arte della mixology. Questa terrazza gioiello offre una vista mozzafiato sulla lussureggiante Villa Borghese e sull’iconico skyline di Roma, che si trasforma quando lo splendido tramonto sfuma in un tappeto scintillante sotto il cielo notturno. Il Bubbles Bar della terrazza, nascosto nell’angolo nord, serve cocktail frizzanti preparati da esperti mixologist che completano perfettamente lo spettacolo visivo. Sia che si assapori il cocktail “Borghese”, una miscela rinfrescante di Campari, Aperol, Americano Cocchi e Crodino, o uno Spritz, ogni sorso viene esaltato dall’ambiente sublime, creando un’esperienza indimenticabile che cattura l’essenza dell’eleganza romana.

Hyatt Centric Murano, Venezia: Il Rivalonga Bar, affacciato sul Canal Grande di Murano, offre un ambiente sofisticato per gustare “cicchetti” locali e spritz rinfrescanti. Con le sue calme tonalità di blu e l’ambiente rilassante, è il luogo perfetto per un drink in relax in Laguna.

7Pines Sardinia: Al Capogiro Bar, la vista mozzafiato sulla baia è pari solo alla maestria dei cocktail. L’arredamento esalta la complessità e il fascino della tessitura sarda con un intrigante tocco moderno, ma gli occhi sono inevitabilmente attratti dal mare, che offre un panorama in continuo mutamento. Che si tratti di un aperitivo al tramonto o di un calice sotto le stelle, questo locale unisce l’eleganza sarda a uno scenario marino mozzafiato.

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